Una odissea che è iniziata da mesi e che ancora non è terminata: il grido e l’appello disperato di una madre che vuole solamente una cosa, una scuola per la figlia
Gli studenti italiani si stanno godendo le meritate vacanze estive prima di fare ritorno a scuola. Il mese di settembre, bene o male, si sta per avvicinare sempre di più. C’è chi è contento, chi invece un po’ meno e c’è anche chi ci spera di poterci andare. Una curiosa vicenda arriva direttamente da Roma e che lascia tutti senza parole. Una ragazza di 14 anni, Mia, sta vivendo una vera e propria disavventura. Cosa le è successo? A fare chiarezza in merito ci ha pensato direttamente la madre, Simona Foroni. Quest’ultima ha rilasciato una intervista ai microfoni di “Roma.cityrumors” in cui ha spiegato il dramma che la famiglia sta vivendo.
Mentre c’è chi già sta pensando con chi condividere il banco di scuola, c’è qualcuno che non sa nemmeno se potrà andarci. La donna ha fatto sapere che il rischio che la figlia non si possa iscrivere a scuola, nel mese di settembre, è molto alto. A partire da dicembre dello scorso anno che sta chiamando tutte le scuole di Roma ed anche in provincia, ma nessuno le ha mai risposto. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Tutto è iniziato in quel mese, mia figlia frequentava il liceo Classico Orazio a Talenti. Aveva capito che non faceva per lei. Io non l’ho condizionata e le ho dato libera scelta. Ci può stare commettere errori oppure che possano nascere problemi.
Non ha mai legato con una professoressa. Mia figlia ha capito che quel tipo di indirizzo non faceva per lei. Poi la decisione di orientarci verso scienze umane”. Sul sito del Miur si è consultata ed ha letto che i trasferimenti si possono effettuate entro e non oltre il primo marzo. Da quel momento in poi sono partite mail, chiamate ed altro, ma nessuno ha dato la risposta che si aspettava: “Ci dispiace, non abbiamo posti“. Fino a quando non hanno deciso di cambiare indirizzo. Simona aveva ipotizzato anche ad una scuola privata, ma i conti erano difficili da sostenere.
Dopo aver rinunciato alla privata ha optato per quella paritaria: “Almeno lì la retta era “sopportabile“. Lì abbiamo chiuso l’anno facendo scienze umane. Ha sostenuto l’esame ed è risultata idonea con una buona media, del 7,5”. Finita qui? Neanche per sogno. Anzi, a giugno si è arrivati nuovamente al punto di partenza. Ha ricontattato le scuole pubbliche, sperando che qualcosa potesse cambiare, ma niente. Non è bastato neanche il trasferimento di casa (da Talenti al Parco Azzurro, sempre in zona Nomentana). Fino a quando non ha chiesto aiuto ad un amico che lavorava in Regione, ma la sua proposta l’ha spiazzata.
“Mi hanno proposto un posto in un istituto di Ariccia. Ma secondo lei una ragazzina di 14 anni può partire la mattina da Guidonia con i mezzi e raggiungere Ariccia? Deve muoversi dalle tre di mattina per fare in tempo e prendere numerosi mezzi. Una situazione insostenibile. Sapevano che non avrei mai potuto accettare”. Come riportato in precedenza la situazione non è cambiata di una virgola: Mia è senza scuola e settembre si avvicina sempre di più. I rischi per la madre sono moltissimi,
“Se non la mando in un istituto rischio una denuncia penale. Lei dovrebbe fare il secondo anno. Ho iniziato a mandare mail ovunque, ma nulla“. Adesso Simona vive nella disperazione ed ansia totale: “Mia figlia non sa nulla di tutto questo. Non ha social ed ho detto alle persone che conosciamo di non dirle nulla. E’ una ragazzina fragile. Le private sono insostenibili. Economicamente è dura. Faccio l’impiegata, dal padre non ho un euro di mantenimento. Divido il mutuo col mio compagno. Non posso pagare 400 euro di scuola. Il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione. Assurdo che a Roma ci sia questa situazione. Voglio permettere a Mia di studiare, come giusto che sia“.