Investì ed uccise un ragazzo di 14 anni con la sua auto, disavventura per l’indagato che si è visto arrivare fuori la propria abitazione un gruppo di persone
Arrivano importanti novità direttamente da Verona in merito all’episodio di cronaca che si è verificato pochi giorni fa. Ovvero la morte del ragazzo di 14 anni, Chris Obeng Abon, investito ed ucciso da un pirata della strada che non si era fermato a prestargli soccorso. Si tratta di Davide Begalli che è stato arrestato e sta scontando gli arresti domiciliari. Il terribile episodio si verificò a San Vito di Negrar (sempre nel veronese). Ricordiamo che l’indagato, il giorno dopo, si sottopose al test dell’alcol che aveva dato esito positivo. Nel frattempo, nel pomeriggio di ieri, l’uomo ha vissuto una vera e propria disavventura.
Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che una trentina di persone si siano presentate prima sotto l’abitazione dell’uomo. Tutti con il volto camuffato, fino a quando non sono arrivati fuori la porta d’ingresso dell’abitazione del 39enne. Tanto da colpirla con pugni e sassi. “Vieni fuori che ti ammazziamo“, questo ed altre minacce gli sono state rivelate. A denunciare l’accaduto è stato il suo avvocato, Massimo Dal Ben. Quest’ultimo ha rilasciato delle dichiarazioni al ‘Corriere del Veneto‘ dove ha chiaramente detto che si tratta delle conseguenze della “gogna mediatica” a cui è stato sottoposto il suo assistito.
Nel momento del raid l’indagato si trovava a casa insieme alla compagna ed al figlio minorenne della donna. Per l’avvocato non ci sono dubbi: si è trattato di un raid punitivo. L’uomo ed il figlio hanno cercato di bloccare la porta per impedire l’ingresso del gruppo. Dopo che Begalli ha minacciato di chiamare i carabinieri, il gruppo è andato via. Ora il suo assistito ha un forte dolore alla spalla. Mai, però, quanto il dolore che stanno provando i genitori del 14enne, così come parenti ed amici che chiedono giustizia.
A quanto pare, però, non sarebbe finita qui visto che il gruppo avrebbe dato “appuntamento” all’uomo. “Hanno promesso che sarebbero tornati. Il mio cliente ed il figlio sono terrorizzati. Ciò che è appena accaduto è gravissimo, da giorni Begalli è destinatario di una pesantissima gogna mediatica“. Nella mattinata di lunedì 7 agosto si è svolto l’interrogatorio di garanzia dove l’uomo ha risposto alle domande non cambiando di fatto la sua versione: quella di non essersi reso conto di aver investito una persona.