Carlo Calenda annuncia ufficialmente la separazione da Matteo Renzi: “I gruppi parlamentari si separeranno, lo ha detto Renzi”. Il leader di Azione lo ha annunciato oggi durante un’intervista ad Agorà. Italia Viva replica con una nota firmata fonti, “Il gruppo di cui Calenda fa parte assieme ad altri nove senatori si chiama Azione-ItaliaViva-Renew Europe”. Notizie.com ha provato a capirci qualcosa, con una fonte in esclusiva
Doveva essere la notte dei desideri, ma Carlo Calenda ha riacceso la miccia e dato fuoco alle polveri.
Il caso politico del giorno è servito. Sarà dunque una notte di pensieri in casa Azione e Italia Viva? E’ davvero la fine della fine tra i due partiti che in Parlamento sono un’unica realtà? Partiamo dai fatti, o meglio dalle dichiarazioni. Il leader di Azione, Calenda, durante un’intervista ad Agorà dice: “I gruppi parlamentari si separeranno, lo ha detto Renzi. Ormai siamo due partiti separati, non ho più voglia di mettermi a discutere con Italia viva, faranno la loro strada alle europee e noi faremo la nostra. Dipende da loro, siccome quei gruppi sono stati eletti con un logo, con un simbolo con il mio nome, io non posso andarmene via, lo possono fare loro. Lo facessero quando gli pare”, ha concluso e chiarito.
Calenda prova a fare lui la mossa del cavallo stavolta. E la replica firmata fonti di Italia Viva non si fa attendere, “A differenza di quanto affermato da Carlo Calenda ad Agorà il gruppo non ha il nome di Carlo Calenda. Il gruppo di cui Calenda fa parte assieme ad altri nove senatori si chiama Azione-ItaliaViva-Renew Europe”. Caos, rottura, la fine della fine. Le home page delle principali testate giornalistiche on line mettono la notizia in apertura. I cronisti si mettono a lavoro per aver reazioni ufficiali e ufficiose. Notizie.com fa lo stesso. Apre la rubrica in cerca di risposte alla domande scontate, ma legittime: ed ora che accadrà? Ma davvero vi dividete anche in Parlamento? E a chi giova, se giova a qualcuno tutto ciò? Un commento alle parole di Calenda?
La senatrice Paita per Italia Viva, ci liquida velocemente ma cordialmente: “Non rilascerò dichiarazioni, magari in un’altra occasione sì. E poi mi rimetto alla nota”. Stesso partito, altro nome: Enrico Borghi: “Preferisco non commentare, mi limito solo a dire che queste sono valutazioni di natura politica. Il gruppo parlamentare è uno strumento attuativo delle scelte politiche, rimando a chi ha questo tipo di responsabilità”. Il deputato Roberto Giachetti non ci risponde e nemmeno il senatore Ivan Scalfarotto. Ettore Rosato, deputato, non vuol commentare e ci dice “Parla la Paita”. Ma quando facciamo presente che la senatrice ha appena evitato di rilasciarci dichiarazioni ufficiali perchè si rimette alla nota di fonti di partito, Rosato chiede che la nota gli venga letta. Qualche istante di silenzio e poi però resta della sua idea. “A maggior ragione non parlo”. Se la ride invece Luigi Marattin, altro deputato renziano, che mente sapendo di mentire, quando ci dice di non aver visto Calenda in tv e di non aver letto la notta di Italia Viva. “Non commento per rispetto”. E ci congeda verso la prossima occasione. Appare evidente che ci sia dell’imbarazzo dentro il partito fondato dall’ex presidente del Consiglio.
Proviamo anche a far squillare diversi telefoni di Azione. Sarà che è il 10 di agosto, ma in molti evitano di rispondere. Però nel giornalismo esistono anche e soprattutto le fonti ufficiali che preferiscono restare anonime. Fonti vicine ad uno dei due partiti, ma che dialoga con entrambi i leader. Secondo la nostra fonte, “Renzi questa volta è in difficoltà e tutto può succedere. Perchè siamo sicuri che se il gruppo in Parlamento dovesse rompersi Marattin, Rosato, Bonetti seguirebbero Renzi? E davanti ad una rottura Carfagna, Gelmini e Costa come reagirebbero? La domanda è: qual è il progetto politico dopo la separazione dei gruppi? Calenda – prosegue nel suo ragionamento in esclusiva con noi la stessa fonte – questa mattina ad Agorà ha detto chiaramente, facciano loro. Devono essere loro a rompere. Quindi la palla è passata a Renzi, che secondo me non sa come uscirne e che credo stavolta abbia problemi in casa sua”.
Tutto appare in alto mare. E la mancata volontà di parlare apertamente ne è la testimonianza ufficiale. C’è anche chi ci dice che sarebbe il caso di sentirsi tra qualche giorno (come nel caso di Maria Stella Gelmini) quando le acque si saranno calmate e alcuni ragionamenti politici verranno fatti. E tornando alla nostra fonte, che per carità potrebbe anche fare un ragionamento di parte, ma intanto conclude “Calenda questa volta dà le carte. Fino ad ora davanti l’opinione pubblica nell’affare Azione-Italia Viva, Renzi aveva vinto il duello. Questa volta è stato Carlo Calenda a lanciare la sfida”. E quindi cosa accadrà a breve termine? “Uso il buon senso, se Renzi non dà i numeri lascerà passare del tempo, farà passare acqua sotto i ponti e poi a settembre si vedrà…Anche la nota delle fonti di Italia Viva, mi pare una maniera di uscire dal cul de sac nel quale si sono messi da soli”.