Si trova in Italia la variante del Covid più diffusa al mondo: tutto quello che serve sapere in merito ai sintomi, effetti e molto altro ancora
Nonostante non sia più considerato un pericolo (come confermato da molti esperti nel settore come una semplice influenza) il Covid non va in vacanza. Anzi, continua ad esistere sotto forma di altre varianti. Adesso, quella più diffusa nel nostro Paese, ha preso il nome di Eris. Proprio nel nostro Paese, nel giro di pochissimo tempo, è diventata una delle più diffuse al mondo. Sinceramente ne avremmo fatto volentieri a meno. Il nome arriva grazie al pianeta nano che è stato scoperto esattamente 20 anni fa: tutto merito del nostro sistema solare, chiamato così grazie all’antica dea greca della discordia.
Gli esperti, però, tengono sott’occhio la sottovariante “Eg.5.1“. La stessa che si sta diffondendo, sempre di più, in particolar modo nel Regno Unito. Questo è quello che fa sapere il noto quotidiano inglese ‘Daily Mail‘. Tanto da rappresentare circa l’11,8% dei casi di Covid-19. Non arrivano buone notizie neanche dagli Stati Uniti D’America dove sta continuando a fare il proprio cammino. Quali sono i sintomi di questa nuova variante? Scopriamoli insieme
La sottovariante “Eg.5.1” sta aumentando, sempre di più, in altrettanti luoghi. Questo è quello che ha fatto sapere, sul suo account ufficiale di Twitter, il professore del Dipartimento di biologia dell’Università di Guelph (Ontario), Ryan Gregory. Quali sono i sintomi più diffusi? Mal di gola, naso che cola, naso chiuso, starnuti, tosse secca, mal di testa, tosse grassa, voce rauca, dolori muscolari e articolari, alterazioni del senso dell’olfatto.
Molti di voi avranno notato che, tra questi sintomi, non figura la febbre visto che si tratta di un segno di infezione molto meno frequente. Senza dimenticare anche la mancanza di respiro e la perdita dell’olfatto. Nel caso in cui un soggetto è positivo il Consiglio dei ministri ha abrogato la disciplina relativa alle misure l’isolamento per le persone risultate positive al Covid: se un soggetto ha il virus può lasciare la propria abitazione per potersi recare al lavoro. Uno studio italiano conferma che la variante Eris non è più pericolosa rispetto alle altre mutazioni del virus.