Il racconto sconvolgente della giovane Jimena, ragazza madrilena che ha partecipato alla Gmg a Lisbona. Soffriva di una malattia che l’aveva resa cieca, dopo avere fatto la Comunione ha recuperato la vista. Da giorni aveva chiesto preghiere per guarire, e la catena di vicinanza spirituale e orante si era estesa in tutto il mondo. La notizia ha fatto il giro del mondo, e il papà Gustavo ha raccontato la vicenda al quotidiano dei vescovi italiani Avvenire.
“Le cure si erano rivelate inutili, stava imparando il Braille”, ha spiegato l’uomo, commentando la guarigione inspiegabile di sua figlia, una ragazza spagnola di 16 anni con una malattia che l’aveva resa quasi cieca. Alloggiava insieme a 300 ragazze di Madrid in un villaggio vicino a Lisbona, e proprio durante la Messa ha ripreso a vedere.
“Alla Gmg ho riacquistato la vista”. Le parole della giovane Jimena fanno letteralmente tremare le vene e i polsi. La grave malattia oculare che aveva segnato la sua vita da due anni a questa, per la precisione lo “spasmo dell’accomodazione”, le aveva limitato la vista fino a portarla al 5 per cento. Sostanzialmente, la ragazza era diventata cieca. Sabato, in occasione di una intensa novena alla Madonna, in cui lei stessa insieme a molti altri giovani che stavano pregando per lei e la sua salute, aveva chiesto di guarire.
La preghiera si è svolta nell’alloggio occupato durante la settimana della Gmg, a Fatima, alla fine della preghiera del Rosario di Papa Francesco. Al termine della stessa, era prevista la partenza per la veglia con il Papa al Campo della Grazia, dove poi effettivamente la ragazza si è recata. Ma lì, in quel momento, tutto è cambiato. Quello che è successo, che Jimena ha raccontato in radio, è infatti davvero straordinario. “Dopo aver fatto la comunione vedo perfettamente. Non so come spiegarvelo”, ha detto candidamente la ragazza.
“In fila per la Comunione ero molto nervosa, e quando mi sono seduta nel banco ho iniziato a piangere, non volevo aprire gli occhi. Mi sono emozionata, e quando li ho aperti potevo vedere, potevo vedere tutto molto chiaramente. Vedevo l’altare, il tabernacolo, avevo un’amica accanto a me, la vedevo perfettamente. E ci siamo messe a piangere“, ha raccontato la giovane a Radio Cope, emittente cattolica che fa capo alla Conferenza episcopale spagnola. La notizia circolava infatti già da alcune ore su diversi siti spagnoli.
A casa, ca va sans dire, appena arriva la telefonata di Jimena scoppia un tornado di emozioni. Il grido della ragazza è inequivocabile: “Ci vedo, ci vedo!”. Quando il padre getta lo sguardo sul calendario, vede che è il 5 agosto, festa della Madonna della Neve. Una ricorrenza legata alla basilica romana di Santa Maria Maggiore, dove è custodita la Salus Populi Romani, guardacaso – che per i credenti un “caso” non è – l’icona delle Gmg.
Raggiunto da Avvenire, il padre della giovane, Gustavo ha raccontato la vicenda. “Una malattia che di solito toglie 2-4 diottrie a lei ne aveva tolte 8”, ha spiegato, ripercorrendo il dramma delle cure, che stavano diventando intollerabili e schiacciate dai continui dolori della giovane, accompagnati dalle delusioni per i mancati risultati. “Per potersi concentrare sugli studi aveva deciso insieme a noi genitori di sospenderle fino a Natale. Stavamo prendendo contatto con associazioni di persone non vedenti mentre nostra figlia stava imparando il braille». Nel mentre, dalla Gmg è giunto però qualcosa di inaspettato. “Mia figlia è cambiata: quando l’ho vista mi è sembrata più bella, il suo sorriso, il suo volto… quello che le è successo l’ha trasformata”.
Jimena ha spiegato a Radio Cope che “stavamo pregando per questo da un sacco di tempo”. “Abbiamo chiesto a tutti i giovani di pregare per la mia guarigione”, ripercorre con emozione, mentre il padre ha spiegato che “centinaia di persone in tutto il mondo, Italia compresa, stavano pregando per Jimena”. “Non so dirvi come sia possibile ma mia figlia era certa che sarebbe guarita”, ha commentato ancora papà Gustavo. “Stava chiedendo una luce che le mostrasse cosa doveva fare. Quel che le è successo lo considero un miracolo della fede. Ora ci arrivano messaggi persino dall’Africa di persone che stavano pregando per lei”. Senza dubbio, è ancora presto per parlare scientificamente di “miracolo alla Gmg”. Serviranno perizie mediche, processi e valutazioni ecclesiastiche. Di certo, quello che resta è la grande commozione per quanto accaduto a Jimena, e soprattutto la sua vista, ora tornata. Che riporta in maniera estremamente vicina le vicende evangeliche.