USA, caso documenti riservati Mar-a-Lago: arriva la nuova mossa da parte degli avvocati dell’ex presidente americano, Donald Trump
In questo momento Donald Trump è prevalentemente concentrato sulla sua campagna elettorale in vista delle elezioni che si terranno il prossimo anno. Non è affatto un mistero che, il suo obiettivo principale, è quello di riuscire a riprendersi la poltrona e, di conseguenza, battere l’attuale numero uno del Paese, Joe Biden. Nonostante, in questo periodo, l’ex presidente americano sta avendo a che fare con problemi della giustizia. Soprattutto in merito ad alcuni documenti riservati che sono stati presi, in un blitz di un anno fa, nella sua abitazione a Mar-a-Lago.
In merito a ciò è arrivata una nuova mossa da parte dei suoi avvocati. Questo è quello che fanno sapere, nelle ultime ore, fonti e quotidiani americani. I suoi legali, infatti, avrebbero chiesto al giudice federale di poter ristabilire una struttura di sicurezza nel resort citato in precedenza. Con il solo obiettivo di esaminare i documenti riservati e, successivamente, sequestrati nel club in Florida. Una notizia che, nel giro di pochissime ore, ha fatto immediatamente il giro del Paese.
Non è finita qui visto che i suoi avvocati hanno effettuato un altro tipo di richiesta. Ovvero hanno optato per un “suggerimento”: quello relativo al ripristino di una struttura informativa compartimentata sensibile. La stessa che prende il nome di “Scif” (Sensitive compartmented information facility), sempre a Mar-a-Lago.
Allo stesso tempo hanno voluto sostenere che i programmi dell’imprenditore ed i requisiti di sicurezza gli rendano impossibile effettuare di fare viaggi regolari per potersi recare in una struttura di questo genere in un tribunale. Ricordiamo che la struttura Scif a Mar-a-Lago, che esisteva durante la presidenza Trump, è stata successivamente rimossa dopo che lo stesso Trump aveva lasciato l’incarico nel gennaio del 2021. Mese in cui ci fu l’assalto a Capitol Hill.