“Riteniamo molto importante” l’impegno diretto della famiglia Berlusconi in Forza Italia.
“Berlusconi ha costruito opere in tutti i campi, a livello imprenditoriale e nella politica. La famiglia considera anche quello politico un lascito da portare avanti”. Così il senatore Maurizio Gasparri in un’intervista a La Repubblica, specificando che il fatto che i figli dell’ex Cav ritengono Forza Italia importante, non implica in automatico un loro “coinvolgimento diretto” nel partito.
Almeno non oggi. “Forse un domani qualcuno vorrà scendere in campo, non è questo oggi il tema. Ma una cosa deve essere chiara: non chiediamo noi un impegno diretto, la loro vicinanza è però essenziale per dare continuità al berlusconismo, che sopravviverà così come in Francia è sopravvissuto il gollismo”.
Nell’intervista al quotidiano La Repubblica, Gasparri affronta anche il tema delle alleanze europee in vista delle elezioni. Proprio Silvio Berlusconi aveva collocato Forza Italia nei Popolari. Adesso il leader della Lega Matteo Salvini vorrebbe andare al voto con sovranisti e conservatori. “In Italia abbiamo un’alleanza salda e storica con Meloni e con la Lega. Ma le alleanze europee non le decidiamo da soli noi italiani. Forza Italia è nel Partito popolare europeo. Manfred Weber, il nostro capogruppo in Ue, ha aperto a una futura intesa con i conservatori, gruppo dove è ben collocata Meloni che è diventata leader al posto degli inglesi. Vedremo”, commenta Gasparri.
Per quanto riguarda l’apertura del ministro delle Infrastrutture ai sovranisti invece, Gasparri dichiara: “Nessuno contesta Salvini, ma la Lega sta in un gruppo che ospita partiti che sollevano molte osservazioni critiche. Mi riferisco soprattutto all’ala tedesca di estrema destra che non è considerata “alleabile” per i contenuti. Lo stesso discorso vale per Marine Le Pen, che è contro l’euro e su posizioni estreme. Ricordo a tutti che Tajani è stato eletto presidente del Parlamento europeo contro il socialista Pittella, ma i leghisti non votarono allora il nostro attuale segretario e nonostante ciò siamo rimasti alleati in Italia. Il mosaico delle alleanze lo vedremo dopo il voto europeo”.
Gasparri viene interpellato anche sulla tassazione agli extraprofitti delle banche e sulla vicenda De Angelis. Proprio su quest’ultima ci va giù pesante: “Ricordo che nel 1995 Angelo Bonelli era consigliere, con Piero Badaloni governatore, e in Regione Lazio ha votato una mozione che poneva dei dubbi sulla consapevolezza di alcuni condannati per la Strage (di Bologna ndr.). Pure io coltivo dei dubbi. Tuttavia faccio un’altra valutazione: chi ha ruoli istituzionali deve mediare con le sue convinzioni. Reputo un errore quel post. Non a caso De Angelis era pronto “al rogo come Giordano Bruno” per difendere le sue opinioni e poi ha prevalso il “tengo famiglia” con la richiesta di scuse per restare attaccato al suo posto”.