Il difensore è finito fuori rosa perché non rientra più nel progetto. Ha tentato comunque di tornare nel gruppo di Massimiliano Allegri ricevendo un secco no dalla società bianconera
La BBC sta per perdere anche l’ultima lettera. Leonardo Bonucci, una delle colonne della difesa della Juventus dell’ultimo decennio, è in piena rottura con il club bianconero, che poco prima dell’inizio del ritiro estivo ha deciso di metterlo fuori rosa. Erano stati proprio Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna a recarsi alla residenza estiva in Toscana del centrale per comunicargli la decisione.
Per la società, anche su indicazione di Massimiliano Allegri, non fa più parte del progetto. Una sorpresa totale per il classe 1987, a Torino dal 2010 fatta eccezione per la stagione 2017-2018 (era passato al Milan, salvo poi tornare). Bonucci al momento si sta allenando in orari differenti rispetto al resto della rosa, insieme a lui gli altri esuberi in attesa di una sistemazione sul mercato. Per Leo, oltre alle questioni tecnico-tattiche, pesano soprattutto i 6 milioni di euro all’anno che percepisce. Un motivo in più che ha spinto la Juve a metterlo ai margini, per abbassare il monte ingaggi in un’annata che non vedrà protagonista la squadra in Europa.
Il difensore, attraverso il suo agente Lucci, ha fatto sapere di voler comunque restare per tentare di convincere Allegri a reintegrarlo. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, avrebbe anche messo nero su bianco le sue intenzioni attraverso una richiesta (tramite pec) inviata dal suo legale al club per chiedere di essere reinserito nel gruppo 2023-2024. La risposta sarebbe stata negativa. La Juventus non vuole fare passi indietro rispetto a quanto stabilito. Anzi, forse si aspettava una comprensione maggiore da parte di Bonucci stesso, una “presa di coscienza” visto il profondo attaccamento alla maglia. Probabilmente sperava in un ingaggio diverso da stabilire al ribasso. Questa è un’ipotesi tutta da confermare.
Di sicuro Bonucci ha effettuato un ultimo tentativo per essere riaggregato: “no” secco da parte del club bianconero, che ora rischia di dover versare un indennizzo di 2 milioni di euro. Il giocatore, infatti, potrà ora andare al Collegio arbitrale per chiedere un “risarcimento”: è una facoltà stabilita nell’accordo collettivo dei calciatori di Serie A per tutelare i tesserati che finiscono fuori rosa a cui comunque dovrebbe essere garantita la preparazione con la rosa. Insomma, potrebbe anche aprire una battaglia legale tra le parti. Non proprio il migliore dei finali.