Una grande scoperta medica quella che è stata effettuata negli ultimi giorni da parte di un gruppo di scienziati: tutto quello che serve sapere
Sono stati definiti “guardiani invisibili“: ovvero quelli che hanno il compito di intercettate il nemico in maniera veloce e soprattutto semplice. Questo è quello che hanno scoperto un gruppo di scienziati americano che ha ingegnerizzato dei batteri. Gli stessi che sono in grado di rilevare la presenza di DNA tumorale in un organismo vivo. Nel corso del tempo i risultati hanno dato esito positivo. Tanto è vero che potrebbe aprire a delle nuove strade ad altrettanti biosensori hi-tech capaci di identificare infezioni, tumori e altre malattie. I ricercatori dell’University of California San Diego e un gruppo di colleghi in Australia hanno descritto il passo avanti su ‘Science‘.
A dire il vero, questo tipo di batteri, erano stati progettati per un altro scopo: ovvero quello di poter svolgere delle funzioni diagnostiche e terapeutiche. Anche se, allo stesso tempo, non avevano assolutamente la capacità di poter identificare specifiche sequenze del DNA e mutazioni fuori le cellule. A spiegare il tutto ci ha pensato il capo della squadra, Jeff Hasty. Quest’ultimo ha ammesso che non erano così sicuri e convinti di questo progetto, ma con il passare degli anni le cose sono decisamente cambiate. Il professore della UC San Diego School of Biological Sciences e della Jacobs School of Engineering ha continuato dicendo: “L’individuazione di tumori gastrointestinali e lesioni precancerose è un’interessante opportunità clinica a cui applicare questa invenzione“.
Mentre Rob Coper, co-autore dello studio, del Synthetic Biology Institute della UC San Diego, ha affermato : “Molti batteri possono assorbire il Dna dal loro ambiente, un’abilità nota come competenza naturale“. Il gruppo di studio ha iniziato a formulare la possibilità di ingegnerizzare i batteri che sono già prevalenti nel colon. “E’ stato eccezionale quando ho visto al microscopio i batteri che avevano assorbito il Dna del tumore. I topi con tumori avevano sviluppato colonie batteriche verdi che avevano acquisito la capacità di crescere su piastre antibiotiche“.
Adesso, però, i ricercatori non hanno alcuna intenzione di fermarsi visto che stanno optando per nuove ricerche. In particolar modo adattare la loro strategia di biosensori batterici a nuovi circuiti e diversi tipi di batteri per rilevare e trattare tumori e infezioni umane. Siddhartha Mukherjee, professore associato della Columbia University, (anche se nello studio non è mai stato coinvolto) è molto ottimista in futuro: “Le malattie saranno curate e prevenute da cellule, non da pillole“.