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Politica

Salario minimo, Durigon (Lega): “Non è una fake news: abbasserebbe gli stipendi”

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Giovanna Sorrentino

Stabilire per legge una soglia minima di 9 euro lordi all’ora rischia di schiacciare verso il basso anche i salari mediani. Che invece vanno a loro volta difesi”.

In un’intervista al Corriere della Sera, il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, dichiara che il salario minimo è “un compromesso al ribasso, noi puntiamo a fare di più e meglio. No dimentichiamo che in Italia gli stipendi sono decresciuti negli ultimi 15 anni”. 

Salario minimo, Durigon (Lega): “Non è una fake news: abbasserebbe gli stipendi” (Ansa Foto) – notizie.com

Oggi, venerdì 11 agosto, è il grande giorno: maggioranza e opposizioni si confronteranno sulla proposta di legge di Pd, Movimento 5 Stelle, Avs e Azione. Secondo i gruppi di minoranza, il fatto che il salario minimo legale abbassi gli stipendi, è una fake news. “Non lo è per niente. Un salario minimo per legge avrebbe un impatto sulla contrattazione collettiva, la depotenzierebbe. E quella soglia di 9 euro finirebbe per essere applicata anche in settori in cui il minimo è più alto. Non è un caso se la Direttiva europea stabilisce che non ci sia obbligo di salario minimo in Paesi in cui la quota di lavoratori coperti dalla contrattazione collettiva è elevata come in Italia”. 

Durigon: “Tavolo è un’occasione per lavorare al salario minimo”

Il tavolo di oggi servirà a un confronto per trovare una soluzione non semplice da trovare: “Siamo contenti che le opposizioni che hanno ignorato l’argomento quando erano al governo, ora se ne facciano carico. Il tavolo convocato dalla presidente Meloni è un’occasione per lavorarci: e ogni occasione è utile”.

Salario minimo: le proposte della Lega

Nell’intervista al Corriere della Sera, Durigon elenca proposte della Lega, che sono cinque e “molto dettagliate per il sostegno ai salari. Estendere la contrattazione collettiva applicando, laddove non c’è più il contratto di categoria che può essere considerato di riferimento. Rivedere l’impalcatura degli appalti sui servizi eliminando il massimo ribasso sulla voce del costo del lavoro: provo rabbia nel vedere che anche nel pubblico ci sono servizi affidati con la soglia minima di 5 euro l’ora. Dare ruolo al Cnel e all’Aran per controbilanciare gli effetti dei cosiddetti contratti pirata. Introdurre premialità per chi è tempestivo nel rinnovo dei contratti”. 

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Giovanna Sorrentino