Il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan spiega che, sul salario minimo, il centrodestra segue compatto Giorgia Meloni. Discussione che il Parlamento affronterà a settembre, con la ripresa dei lavori, dopo il tavolo aperto oggi con le opposizioni, che protestano per la contrarietà manifestata dall’esecutivo, e nonostante i presunti malumori che si sono venuti a formare nella coalizione di governo proprio su questo argomento.
“La posizione del governo non è intransigente, ma ognuno rinunci a qualcosa”, è l’affondo di Malan mentre invita ad aprirsi alle varie posizioni messe in campo senza soluzioni ideologiche o intransigenti, né dall’una né dall’altra parte. “No a ricette precostituite”.
Conversando con il quotidiano Il Dubbio, Malan ha spiegato che l’apertura da parte dell’esecutivo nei confronti delle opposizioni si basa sull’idea di una tutela complessiva dei diritti dei lavoratori, e in particolare di quelli precari. Per il governo l’idea del salario minimo finirebbe, paradossalmente, per fare slittare al ribasso gli attuali stipendi. La situazione resta così articolata e complessa.
Le parole del senatore di FdI Lucio Malan sul salario minimo
“L’incontro con le opposizioni si farà, ma è chiaro che il governo non ha cambiato idea rispetto a quanto già ribadito in più occasioni”, ha commentato il senatore Malan. “Non ha cambiato idea neanche nel volere ascoltare le opposizioni e le loro proposte. Spero che si tratti di un incontro costruttivo, il che non vuol dire che il governo debba rinunciare alla sue idee, ma che dal dibattito possano arrivare spunti interessanti per spiegare le reciproche posizioni su un tema di cui si parla da tempo, ma che adesso deve essere affrontato in modo costruttivo”.
Nel discutere di spunti e idee per superare l’attuale stallo politico, Malan invita ad allontanare pregiudizi e ideologie di fondo che impediscono il dialogo. “Sicuramente non possono essere applicate ricette precostituite senza che nessuna parte rinunci a nulla e perché sono diverse le ricette fin qui proposte“, spiega.
Il pericolo da scongiurare riguarda la possibilità che il salario minimo finisca, paradossalmente, per livellare verso il basso le retribuzioni degli stessi lavoratori. “Di certo non si può trascurare questo pericolo”, commenta il senatore. “Anzi è un elemento di cui si deve tenere conto e da valutare con attenzione. Così come nell’approccio alla discussione non si può non constatare che in questi mesi di azione il governo di centrodestra ha messo in campo misure che hanno determinato un miglioramento dei livelli di occupazione. Una circostanza assai importante che costituisce una fondamentale e molto importante premessa per arrivare ad una concreta crescita del salario quale che sia il meccanismo con il quale viene determinato”.