In merito alla questione del salario minimo si è voluta soffermare Elly Schlein: la segretaria del Partito Democratico ha rilasciato una intervista al quotidiano “La Stampa”
Non si tratterebbe affatto della prima volta che l’italo-svizzera decida di puntare il dito contro la premier, in questo caso però ci è andata davvero giù pesante. L’argomento in questione è uno dei temi che viene trattato, con particolare attenzione, nell’ultimo periodo: vale a dire quello del salario minimo. Elly Schlein contro Giorgia Meloni, atto infinito. La segretaria del Partito Democratico ha rilasciato una intervista al quotidiano “La Stampa” dove ha espresso il proprio pensiero. Decisamente diverso da quello della leader di Fratelli d’Italia.
Nel corso di questa giornata, venerdì 11 agosto, alle ore 17 ci sarà il tanto ed atteso incontro tra il governo e l’opposizione a Palazzo Chigi. Si affronteranno vari temi, ma quello del salario minimo è quello principale. Queste sono le parole della segretaria: “Spero che quest’incontro non sia una presa in giro per 3,5 milioni di lavoratori poveri“. “Abbiamo lavorato quattro mesi in Commissione, la maggioranza ha fatto un emendamento soppressivo ma non ha avuto il coraggio di votarlo e ha sospeso irritualmente una proposta già incardinata in Aula. Li abbiamo costretti a guardare in faccia i lavoratori poveri : andiamo a vedere se stavolta fanno sul serio”.
Salario minimo, Schlein contro la Meloni: “Speriamo non prenda in giro i milioni di lavoratori”
La speranza della Schlein è che il governo possa andare incontro alle loro idee e proposte. La Meloni ha aperto sì ad un dialogo, ma il pensiero della sua squadra pare che non sia cambiato completamente del tutto. Nel corso del video pubblicato sui social della rubrica “Gli Appunti di Giorgia” la segretaria Pd fa una precisazione: “Dimostra di non aver letto la proposta. Che stabilisce due principi: rafforza la contrattazione collettiva e individua una soglia minima legale di 9 euro l’ora sotto la quale non si può andare”.
Rimanendo sempre in tema ha voluto elencare alcuni dati che riguardano altri Paesi stranieri: “Il salario minimo è presente in 22 Paesi su 27, come la Germania, dove l’ha introdotto, guarda un po’, Angela Merkel. C’è stato un immediato innalzamento dei salari di circa il 15% e la crescita dell’occupazione anche tra lavoratori meno qualificati”. In conclusione ha speso due battute sul caso De Angelis: “La premier non può rimanere in silenzio“. Ristori Emilia-Romagna: “Soldi che non sono arrivati. Solo passarella con gli stivali, ma risorse zero“.