Per il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro a settembre arriverà un giro di vite da parte dell’esecutivo, per il quale “sarà più facile cacciare i criminali”. L’incontro tra Meloni e il titolare del Viminale Piantedosi avrebbe portato al lavoro su un pacchetto di nuove norme sui rimpatri. Mentre sostiene che oggi la Bossi-Fini è inadeguata. Anche perché chi entra in Italia deve poi necessariamente integrarsi attraverso il lavoro.
“Cambieremo la legge, cacciare i criminali sarà più facile”, dice la Ferro intervistata dal quotidiano La Verità.
Se infatti è ormai assodato che il fenomeno migratorio, almeno rispetto ai temi dell’introduzione della legge Bossi-Fini, sia radicalmente cambiato, viene di conseguenza che la stessa normativa non sia più sufficiente ad affrontarlo. Serve perciò ragionare su altri aspetti della questione, a partire dall’idea di partenza di cambiare le norme in vigore.
La deputata di Fratelli d’Italia Ferro sulla Bossi-Fini
I fenomeni migratori irregolari, spiega la sottosegretaria all’interno Wanda Ferro, “ai tempi avevano delle caratteristiche differenti rispetto a quelle attuali, a partire dalla congiuntura internazionale, indiscutibilmente inedita“, spiega l’esponente del partito guidato da Giorgia Meloni, intervistata da Francesco Borgonovo, portando a riferimento diversi esempi che modificano in maniera significativa il contesto geopolitico internazionale a cui fare riferimento.
“C’è una crisi economica internazionale molto difficile”, prosegue, citando la guerra in Ucraina ma anche Paesi, come ad esempio la Libia, che un tempo avevano una stabilità di cui oggi di certo non dispongono più, da anni ormai. “Lo scenario è completamente diverso“, ammette.
Entrando nello specifico dell’inadeguatezza odierna della Bossi-Fini, aspetti come quello della possibilità di prevedere il rimpatrio nel Paese di origini per il richiedente che ha commesso reati, anche in attesa dell’esito della sentenza, “è sicuramente una possibilità da approfondire verificando la compatibilità con i principi costituzionali e dei trattati europei“, spiega la deputata di Fratelli d’Italia.
“In ogni caso, il punto fondamentale è quello del rispetto della legge”, spiega dissipando ogni dubbio. “L’Italia è una nazione civile e accogliente, soprattutto con chi scappa dalla guerra o da una persecuzione individuale”, conclude. “L’accoglienza, tuttavia, può esserci solo nell’ambito di un rapporto basato sul rispetto reciproco. Se una persona arriva in Italia deve rispettare il nostro Paese, altrimenti se ne deve andare. Uno Stato deve avere il diritto di espellere un soggetto straniero pericoloso“.