Le voci intorno all’incontro tra Mark Zuckerberg e Elon Musk al Colosseo continuano a diffondersi, ma Maurizio Gasparri pare non apprezzare tale prospettiva.
Maurizio Gasparri, vicepresidente del senato, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, ha affrontato il tema riguardante Elon Musk e Mark Zuckerberg, che potrebbero affrontarsi in un incontro Mma all’interno del Colosseo.
Va avanti da settimane il dibattito sui social, in cui si discute del possibile incontro di Boxe o Mma tra il fondatore di Facebook e quello di Tesla Motors e, da qualche giorno, si vocifera che questo incontro epocale, potrebbe avvenire all’interno del Colosseo, riconosciuto come l’arena per eccellenza dal mondo intero.
La prospettiva di un incontro tra questi due miliardari proprietari di Big Tech, pare non entusiasmare il senatore Gasparri, che ha commentato la possibilità di assistervi: “Neanche se il biglietto me lo regalassero! Sempre meglio un concerto di Baglioni. Piuttosto, Musk e Zuckerberg si facessero prima un giretto all’Agenzia delle Entrate, pagassero l’enormità di tasse che devono per i loro giganteschi guadagni sul web e poi prometto che faremo loro visitare i monumenti che vogliono. Ma secondo me è tutta una finta”.
Il senatore di Forza Italia pare avere più di una perplessità sulla prospettiva di un incontro tra due non professionisti degli sport da combattimento: “Sono pieno di dubbi: davvero vogliono fare a cazzotti? Ma ce l’hanno il fisico? Dovranno prima sottoporsi a visite mediche, a degli accertamenti. Comunque ho parlato col ministro Sanguliano e mi ha assicurato che del Colosseo non se ne parla. Se proprio devono fare un match, andassero al Palazzo dello Sport dell’Eur, anche quello è un quartiere storico della Capitale. allo stadio Olimpico. Che follia! Ai grandi imprenditori di un tempo, certe idee non venivano mica in mente, Penso a Agnelli e Pirelli, voi ce li vedete?”. Probabilmente, a Gasparri non sono giunte le numerose foto che ritraggono Musk e Zuckerberg intenti ad allenarsi con campioni di Mma e Boxe, che sembrano confermare l’intenzione di un incontro e una condizione fisica tutt’altro che trascurata.
Sulla prospettiva della potenziale beneficenza scaturita dall’evento, Gasparri non perdona: “Altro che beneficenza! Se pagassero regolarmente le tasse, con i soldi che ci debbono ci rifaremmo tuta la sanità. E poi lo sappiamo come funziona il web. Se in rete si monta la panna, poi ci saranno miliardi di visualizzazioni. E quello che fingono di regalarti in beneficenza con la lotta gladiatoria, questi signori poi se lo rimettono in tasca con gli interessi. Vi faccio un esempio: L’Antitrust di recente ha comminato una multa ad Amazon di un miliardo e 200 milioni di euro. Ebbene, la multa poi è stata annullata da un Tar. Ma avete capito? Solo per una multa Amazon dovrebbe pagare un miliardo 200 milioni allo stato italiano. Figuratevi se calcolassimo tutte le tesse”.
Si passa poi a commentare la posizione di Vittorio Sgarbi, che si è detto a favore di questo evento all’interno del Colosseo: “E’ la prova che ho ragione, lui un mio caro amico, ma se piace a Vittorio vuol dire che è sbagliato. Capisco l’evento mediatico per I’Italia, non sono nato ieri, sono stato ministro delle Telecomunicazioni, sono aperto al progresso, mi sogno ancora di notte il Senato Galattico del film Guerre Stellari: che bello se gli scranni di Palazzo Madama volassero… Ma è arrivato il momento di una regolamentazione fiscale. Lo so che rischio molto a dire queste cose”. E Gasparri spiega i rischi: “Beh, in un secondo Musk e Zuckerberg potrebbero farmi sparire, cancellarmi dalla Rete. Oggi se non sei sui social è come se fossi morto”.