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Economia

Salario minimo, Bombardieri (Uil): “CCNL via maestra, poi però…”

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Francesco Gnagni

Le parole del segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, che di fronte al tavolo di confronto tra governo e opposizioni sul salario minimo entra a gamba tesa e sostiene: “Salario dignitosi e diritti si garantiscono solo coi contratti nazionali”. Nel mentre, invita a ridurre le tasse su lavoro e pensioni, applaudendo Meloni sulla tassazione degli extraprofitti delle banche. 

“Da tempo chiediamo di tassare gli istituti di credito sugli extraprofitti, ma bisogna capire bene quale sia la destinazione di queste risorse”, ha affermato Bombardieri al Quotidiano Nazionale.  

 

(Ansa)

Davanti alla chiusura del tavolo tra governo e opposizioni sul salario minimo, che come hanno raccontato le cronache è finito con un nulla di fatto, almeno per il momento, la valutazione dei sindacati si pone nel mezzo. Se un confronto è sempre qualcosa di positivo, spiega Bombardieri, è necessario che anche le decisioni assunte vadano nella direzione giusta. Cosa che però, almeno ad una prima impressione, non gli sembra.

Le parole del sindacalista sul tavolo tra governo e opposizioni

La sensazione del segretario della Uil è infatti “che, al di là delle buone e apprezzabili intenzioni, non vi sia ancora chiarezza sul merito“. I sindacati si sentono in sostanza esclusi da questa discussione che, al contrario, sembrerebbe competer loro in maniera diretta.

La politica rischia di farsi condizionare da posizioni ideologiche più che dal merito delle questioni e così facendo finisce con l’assumere decisioni che sono lontane dalla realtà e dai bisogni reali delle persone”, chiosa il sindacalista, che rimarca così la proposta dell’organizzazione da lui guidata, e di conseguenza anche dalle altre parti sociali.

Per noi la strada maestra resta quella della contrattazione, perché con un contratto nazionale non si assicura solo un salario dignitoso, ma si garantiscono anche una serie di diritti che danno completa dignità al lavoro”, è la sua conclusione, che tuttavia lascia una porta aperta anche alla ratio che fa da sfondo, per il centrodestra, alla volontà di introdurre un salario minimo, se necessario, per legge. Ovvero la presenza di lavoratori poveri che sfuggono al radar della contrattazione collettiva.

(Ansa)

“Poiché, però, esistono lavoratori poveri, perché non coperti da contrattazione o per la pervicace e pluriennale resistenza di alcuni datori di lavoro ai rinnovi o per l’applicazione di contratti pirata, diventa necessaria anche la definizione di un salario minimo per legge che coincida con i minimi contrattuali dei contratti maggiormente rappresentativi“, è la conclusione di Bombardieri.

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