Il campione del mondo nel 1982 ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Ora come suo successore vorrei che si puntasse su un nome già affermato. Lo staff per un allenatore è fondamentale”
Un fulmine a ciel sereno. Si è dimesso Roberto Mancini, ormai ex ct della nazionale italiana di calcio. Una decisione maturata nelle ultime settimane, riferita dall’allenatore alla Federazione nella serata di ieri e ufficializzata pochi minuti fa dalla stessa Figc sul proprio sito: “Roberto Mancini ha rassegnato le dimissioni da CT della Nazionale. La FIGC valuterà la migliore opzione per gli Azzurri”.
Questo il titolo della nota che ha scosso il calcio italiano. Che riporta: “Si conclude, quindi, una significativa pagina di storia degli Azzurri, iniziata nel maggio 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; in mezzo, la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti i singoli hanno saputo diventare squadra. Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a UEFA Euro 2024 (10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), la FIGC comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo CT della Nazionale”.
La redazione di Notizie.com ha contattato l’ex campione del mondo Antonio Cabrini per un commento a caldo: “Ora non me la sento di esprimere dei giudizi perché non si conosce ancora la motivazione con precisione. Sicuramente non me l’aspettavo“. Ha confidato le sue prime considerazioni:”Se Mancini ha preso una decisione del genere, l’avrà fatto con piena consapevolezza. Senza dubbio avrà le sue motivazioni, uno non si sveglia e comunica così all’improvviso di non volere più essere il ct della Nazionale. Bisogna soltanto attendere, le due parti ora dovranno far sapere i motivi di quanto successo”. I primi rumors parlano di un conflitto esploso soprattutto per la composizione del nuovo staff tecnico. Con Mancini, prima di agosto, c’erano Evani, Lombardo, Nuciari e Salsano. È rimasto solo quest’ultimo dopo i confronti di inizio mese: Salsano, quindi, con Bollini, Barzagli e Gagliardi. “Lo staff è importantissimo per un allenatore“, ha proseguito. “È fondamentale per un tecnico contornarsi dei suoi uomini di fiducia, non possono essere assegnati da altri. Non so se sia questo ad aver spinto Mancini a lasciare”.
Ora la Federazione dovrà scegliere il suo successore nel giro di pochi giorni, a settembre ci saranno due partite fondamentali per le qualificazioni ai prossimi Europei (contro la Macedonia a Skopje e contro l’Ucraina a Milano). I primi nomi fatti sono stati quelli di Antonio Conte (per lui si tratterebbe di un ritorno), Luciano Spalletti, Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro: “Sono tutti delle figure importanti, chi per un motivo, chi per un altro. Penso comunque che si dovrebbe puntare su un nome già affermato”.