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Politica

Salario minimo, Sbarra (Cisl): “Aprire confronto con Cnel significa valorizzare parti sociali”

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Luigia Luciani

L’incontro sul salario minimo a Palazzo Chigi è stato l’atto di chiusura con cui maggioranza e opposizioni hanno preso congedo dall’attività politica, a favore di telecamere, prima di ritrovarsi a settembre in Parlamento. Luigi Sbarra, in un’intervista a Messaggero e Mattino, ha affrontato il tema e ribadito la posizione della Cisl, il sindacato che guida

Aprire un confronto al Cnel è un modo per valorizzare il ruolo centrale delle parti sociali ed avviare un percorso-istruttorio che deve portare ad una norma quadro “leggera” capace di estendere e rafforzare la contrattazione collettiva, assicurando salari dignitosi e la copertura dei contratti leader e maggiormente diffusi a tutti i lavoratori, senza alcuna deroga”.

Luigi Sbarra intervistato da Il Messaggero, foto Ansa

E’ quanto sottolina oggi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra in una intervista a “Il Messaggero” e “Il Mattino”. “Per noi la soluzione resta quella dell’estensione settore per settore del trattamento economico complessivo dei contratti nazionali maggiormente diffusi e applicati ai pochi segmenti non ancora coperti da contratti nazionali e a quelli colpiti da contrattazione pirata. È la formula sollecitata anche dall’Unione Europea nella Direttiva, che indica la via della ‘cifra legale’ solo per quei Paesi a bassa intensità di relazioni industriali. Come lo stesso Cnel ha certificato l’ Italia ha CCNL che coprono circa il 98% dei segmenti produttivi. Come titolo di riferimento, in Germania la contrattazione copre non più del 55/60 per cento” h aggiunto Sbarra che rilancia il tema della detassazione dei salari.

Salario minimo, Sbarra (Cisl): “Aprire confronto con Cnel significa valorizzare parti sociali”

Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra (Ansa Foto) Notizie.com

“Azzerare la tassazione sui frutti della contrattazione decentrata, sia nel privato che nel pubblico impiego può portare benefici alla crescita economica ed alla produttività, così come può incentivare lo sblocco dei contratti scaduti che è una della principali cause del progressivo calo del potere d’acquisto dei salari. Ci sono contratti come quello delle società di handling negli aeroporti che non si rinnova da 7 anni; abbiamo rinnovato da poco dopo 8 anni quello delle guardie giurate; si continua a negare il diritto alla contrattazione per milioni di persone in settori come turismo commercio , servizi; il Ccnl delle RSA Sanità Privata non si rinnova da 13 anni. Mi lasci dire, una vera vergogna nazionale che va avanti nell’indifferenza generale e soprattutto della politica. Bisognerebbe trovare un sistema per sanzionare le imprese che rifiutano di trattare i rinnovi con il sindacato”.

L’unico partito, tra le forze di opposizione a non firmare la proposta sul salario minimo, e di conseguenza a non essere stato invitato al tavolo di venerdì a Palazzo Chigi, è stato quello di Renzi. Ettore Rosato, deputato di Italia Viva, nella sua enews, ha voluto però intervenire sul tema:  “È chiaro che in questo Paese esiste un problema gigantesco che sono i salari bassi, e mettere tutti intorno ad un tavolo per provare a trovare una soluzione è stata una scelta intelligente. Giorgia Meloni ha fatto bene a convocare le opposizioni”. La politica di scontrarsi sulle non soluzioni non metterà in tasca un euro agli italiani. Meloni ha chiesto 60 giorni per fare delle proposte, nell’altra legislatura sono passati 60 mesi senza fare una legge sul salario minimo, io questi 60 giorni li considero ragionevoli”.

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Luigia Luciani