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Politica

Salario minimo, social e sito. Partita la campagna di sottoscrizione delle opposizioni

Published by
Luigia Luciani

Campagna social, un sito ad hoc e l’appello della segretaria dem Elly Schlein. Partita la campagna di sottoscrizione proposta dalle opposizioni sul salario minimo

“Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma! Dopo mesi di battaglia in parlamento e fuori, siamo andati al confronto con il governo a difendere e spiegare la nostra proposta sul salario minimo, ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa. 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano.

Salario minimo, partita la campagna di sottoscrizione delle opposizioni, foto Notizie.com

Non possono aspettare. La proposta di legge unitaria delle opposizioni fa due cose fondamentali e riguarda dipendenti e autonomi:

  1. rafforza la contrattazione collettiva, perché fa valere verso tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative: in questo modo si contrastano i contratti pirata.
  2. Fissa una soglia di 9 euro lordi all’ora come minimo tabellare, sotto la quale nemmeno la contrattazione collettiva può scendere. Altrimenti non è lavoro ma sfruttamento.

Abbiamo bisogno del vostro supporto per farla passare in Parlamento. È semplice, è immediato, basta firmare la petizione online al sito salariomininosubito.it o nei banchetti che allestiremo nelle piazze e alle Feste dell’Unità!” Lo scrive la segretaria del Pd Elly Schlein,  lanciando sui social la raccolta firme sul salario minimo.

Salario minimo, social e sito. Partita la campagna di sottoscrizione delle opposizioni

Salario minimo, partita la sottoscrizione alla proposta delle opposizioni, foto Ansa

Così a due giorni dalla riunione con la maggioranza di governo, durante la quale Meloni aveva proposto alle opposizioni un confronto a 60 giorni, coinvolgendo direttamente il Cnel del presidente Renato Brunetta, tutti i partiti che hanno sottoscritto la proposta di legge (quindi senza Italia Viva) portano la battaglia extra moenia. Ovvero fuori dall’aula del Parlamento. Sull’homepage del sito dedicato alla raccolta di firme, oltre all’ovvia possibilità di dare direttamente  supporto alla proposta inserendo i propri dati anagrafici, anche 7 quesiti sul perchè nel nostro Paese occorra inserire una salario minimo de iure. Insieme ad una sintetica spiegazione sulla medesima proposta, che dal sito può essere scaricata.

La nostra Costituzione, all’articolo 36, dice che chi lavora ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Questo diritto viene costantemente violato: in Italia, infatti, sono più di tre milioni le persone che pur lavorando sono povere. Per questo le forze di opposizione (ALLEANZA VERDI E SINISTRA – AZIONE – MOVIMENTO 5 STELLE – PARTITO DEMOCRATICO – PIÙ EUROPA) hanno firmato una proposta unitaria che prevede che nessun lavoratore possa ricevere una retribuzione oraria inferiore a 9 euro all’ora, senza considerare tredicesima, quattordicesima, tfr, ecc, che devono essere in più. Inoltre la proposta rafforza la contrattazione collettiva, facendo valere per tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle associazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative.

“In questo modo si combattono i contratti “pirata”, le false imprese, le false cooperative e le esternalizzazioni che servono proprio a sottopagare i lavoratori. La proposta estende i suoi effetti anche a lavoratrici e lavoratori parasubordinati e a tanti autonomi.
Le forze di opposizione si stanno battendo perché questa proposta di legge sia approvata dal Parlamento. La maggioranza ha provato, prima, a cancellare la legge e ne ha, poi, imposto lo stop per almeno due mesi”. 

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Luigia Luciani