Il vertice di ieri tra governo e opposizione non ha convinto affatto il deputato dem Andrea Orlando, che anzi sostiene tutt’altro. “Meloni con le opposizioni ha fatto un esercizio tattico a favor di telecamere”, ha affermato Orlando al Corsera, aggiungendo che “sul salario minimo ora aspettiamo che la premier dica la sua”.
Insomma, quello che sembra un dialogo non convince per niente Orlando. “C’è sempre stato dialogo con le opposizioni, ma senza la solennità della convocazione a Palazzo Chigi”.
Per il dem Orlando si è trattato solo di “un esercizio tattico, dote che va riconosciuta alla presidente del Consiglio“, con il fine unico di “gestire una profonda contraddizione”. “Le questioni sono rimaste dov’erano. Il tema dei salari è esploso. Al momento c’è una proposta dell’opposizione ma non c’è nulla da parte del governo”, dice il deputato di centrosinistra.
Per l’ex guardasigilli Orlando quella di Meloni con le opposizioni è stata una passerella
Se infatti Meloni ha rivendicato, solamente il giorno prima, con una lettera al Corriere della Sera che lei stesso, in molti anni in cui si è vista schierata all’opposizione, non è mai stata convocata a Palazzo Chigi per discutere di proposte condivise, per Orlando non è così. “Da ministro della Giustizia ho incontrato le opposizioni diverse volte per illustrare le proposte che il governo avrebbe messo in campo”, afferma.
La strategia della sinistra, ora, è di portare avanti la battaglia al di fuori delle aule istituzionali, per cercare di coinvolgere il proprio elettorato e attaccare Meloni dall’esterno, evitando di rispondere alle aperture dell’esecutivo sui singoli temi e mantenendo così un clima di scontro acceso. Al centro, per Orlando, deve perciò restare il tema dei salari.
“Tutti sappiamo che il salario minimo non risolve tutti i problemi ma è un primo passo fondamentale che dobbiamo saldare a un ragionamento più ampio. Ricordando che i contratti pirata, la cattiva contrattazione e la precarietà influenzano negativamente quella buona”, continua Orlando nel suo ragionamento, anticipando quello che sarà al rientro in aula dopo la paura estiva.
“C’è una proposta di legge di cui il governo ha sospeso l’iter”, spiega Orlando, orientandosi con lo sguardo al rientro dei lavori parlamentari, a settembre. “Ecco, alla ripresa dei lavori la nostra proposta di legge ritornerà in Aula e ci aspettiamo che il governo dica la sua”.