Il giornalista e voce storica del calcio italiano Riccardo Cucchi in esclusiva ai nostri microfoni: “La decisione di Mancini complica il cammino verso i prossimi Europei”.
Sono passate 24 ore dall’ufficialità delle dimissioni di Roberto Mancini da ct dell’Italia e le incognite sono diverse. La FIGC al momento non ha commentato la decisione dell’ormai ex commissario tecnico e prosegue la ricerca del sostituto. I nomi in pole position sono quelli di Spalletti e Conte, ma non sono escluse sorprese.
La nostra redazione ha contattato Riccardo Cucchi, giornalista e voce storica del calcio italiano, per commentare queste ultime ore complicate per il calcio italiano e anche capire chi potrà essere il sostituto di Roberto Mancini.
Cucchi: “Sorpreso da Mancini, aspetto le motivazioni”
Riccardo Cucchi, qual è il suo pensiero sulle dimissioni di Roberto Mancini?
“Sono rimasto davvero sorpreso da questa decisione. Non mi aspettavo un passo indietro. Ora sono curioso di capire cosa ha portato il commissario tecnico a fare questa scelta“.
Capitolo sostituto. Si parla molto di Conte e Spalletti. Quale potrebbe essere il profilo giusto per questa nazionale?
“Credo che Conte e Spalletti siano gli unici allenatori privi di incarico. Sottrarre un allenatore ad un club quando manca una settimana dall’inizio della stagione non mi pare un compito semplice. In realtà Conte è già stato in Nazionale e non so quanto sia disponibile. Spalletti potrebbe avere maggiori motivazioni, ma bisognerà convincere De Laurentiis. Compito non facile“.
Si è parlato molto anche di profili giovani come Grosso. Potrebbe essere magari un tecnico emergente il nome giusto per aprire il nuovo ciclo?
“E’ molto difficile far partire un ciclo con allenatori che non hanno l’esperienza necessaria. Grosso ha fatto molto bene a Frosinone, ma in Nazionale ci vogliono allenatori esperti“.
Manca meno di un mese al ritorno in campo dell’Italia. La scelta di Mancini potrebbe creare problemi al cammino degli azzurri in queste qualificazioni a Euro 2024?
“Purtroppo sì. Credo che iniziare un nuovo ciclo con pochissimi giorni a disposizione per preparare partite decisive non sarà semplice per chiunque accetterà l’incarico di commissario tecnico“.
