Il sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante lancia un appello forte e chiaro: “stop alla strage dei pedoni”. Dopo i quattro morti investiti e uccisi negli ultimi giorni sulle strade della Campania, è un vero e proprio allarme. Ora il governo vuole più severità per chi sbaglia, ma anche tolleranza zero per i recidivi.
Il disegno di legge che riformerà il Codice della Strada, per Ferrante, “segna un cambio di passo, agevolato dall’esistenza di un governo politico, di legislatura, frutto di un chiaro mandato elettorale”.
Per Ferrante, infatti, l’iter della riforma del Codice della Strada è più che a buon punto. Lo scorso 27 giugno il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza stradale e di delega per la riforma del codice della strada, su proposta del leader leghista e ministro Matteo Salvini.
Come si sta muovendo il ministero guidato da Matteo Salvini sulla sicurezza stradale
Per il sottosegretario si trattava infatti di “un codice fermo al 1992, che necessita di aggiornamenti profondi per rispondere ai mutamenti sociali, culturali, infrastrutturali che sono intervenuti negli ultimi trent’anni. Basti pensare che nel 1992 il telefono cellulare, causa ricorrente degli incidenti stradali, era un lusso per pochissimi e la mobilità elettrica era qualcosa di avveniristico”.
Al momento il testo di legge è stato trasmesso alle Camere che potranno emendarlo o integrarlo, nella speranza che il cambio di passo richiesto, ad esempio, dall’Associazione nazionale familiari e vittime della strada possa diventare realtà.
“La piaga quotidiana delle morti sulle nostre strade resta un fenomeno inarrestabile, una sconfitta morale per la collettività e per le istituzioni. Oggi tuttavia posso dire c’è un cambio di passo, agevolato dall’esistenza di un governo politico, di legislatura“, ha detto Ferrante. La stabilità del nostro governo agevolerà percorsi di riforma coraggiosi e di sistema. Esattamente ciò che stiamo facendo con la riforma del Codice della Strada”.
Sulla questione dell’utilizzo di alcolici prima di mettersi alla guida, Ferrante ha spiegato quale sia la visione del Ministero. “Vogliamo sradicare il connubio guida – utilizzo di sostanze stupefacenti ed alcoliche. In questo senso prevediamo il divieto assoluto di assumere alcolici per i conducenti già condannati per taluni reati, come la guida in stato di ebrezza, e l’obbligo, per gli stessi, di installare l'”alcolock”, un sistema automatico che impedisce l’avvio del motore se il tasso alcolemico del guidatore risulti superiore allo zero”.
Quindi, pene severe e immediate, per alcol ma anche per ogni altro tipo di sostanza psicotropa. “A prescindere dallo stato di alterazione determinata dall’uso di droghe, la positività al test rapido antidroga farà scattare immediatamente il ritiro della patente con divieto di conseguire il titolo di guida per i successivi tre anni”.