Stefano Patuanelli, capogruppo alla Camera del M5s, in un’intervista a ‘La Repubblica’ apre alla possibilità di una nuova alleanza duratura con il Partito Democratico.
Lunga intervista a La Repubblica per Stefano Patuanelli. L’ex ministro affronta diversi argomenti e tra questi c’è anche una apertura (definitiva?) al Partito Democratico dopo mesi di tensione tra i due: “Devo dire che con Schlein c’è stata una vera e propria metamorfosi. Ora è tutto diverso rispetto a Enrico Letta. Il partito è più movimentista mentre prima era incapace di contrapporsi all’élite“.
Parole che sanno di una volontà da parte del M5s di iniziare a discutere su una possibile alleanza. “Sicuramente alcune battaglie ora sono molto simili alle nostre – ha ribadito Patuanelli – possiamo dire che il Pd ha superato posizioni che hanno cancellato il tratino per diverso tempo. Vedo una convergenza, per esempio, su salario minimo e Pnrr. Mentre restano distanti le nostre posizioni su guerra in Ucraina e transizione ecologica“.
Apertura che potrebbe dare vita nei prossimi mesi ad un modello di alternativa alla destra. “L’obiettivo deve essere quello – ha sottolineato Patuanelli – dobbiamo far capire ai cittadini che mandare a casa questo governo il prima possibile è un vantaggio per tutti. Ma, allo stesso tempo, non bisogna essere uniti solamente per andare contro qualcuno, ma si deve creare una alternativa per il Paese“.
La strada è comunque lunga. “Non so se in futuro ci sarà qualcosa di strutturato. E’ possibile che ci siano battaglie da fare insieme al Pd e magari anche a Calenda. Con lui per esempio parlo spesso di Transizione“, ha specificato Patuanelli.
Patuanelli in questa intervista ha parlato anche di salario minimo: “Da parte del premier solamente bugie. Quando dice che la legge rischia di essere un boomerang sono due le cose: o non ha letto la nostra proposta oppure è in malafede. Cnel? Può avere un senso se viene stabilita la soglia esatta. Nel senso che magari vanno bene 9 euro o magari alzare o abbassare la cifra. Ma non serve e bisogna bocciare la misura anche perché conosciamo la posizione di Brunetta. Fa bene Conte a chiedere al premier di non mandare la palla in tribuna“.