Nell’Angelus del giorno di Ferragosto Papa Francesco ha fatto un nuovo appello sulla guerra in Ucraina. Ecco le parole del Pontefice.
La guerra in Ucraina ormai va avanti da oltre un anno e mezzo e, almeno per il momento, non c’è nessuna possibilità di arrivare ad una tregua. Da parte di Kiev e di Mosca, infatti, non è in programma un passo indietro e, quindi, i combattimenti continueranno nei prossimi giorni.
Un conflitto che preoccupa molto anche Papa Francesco. Il Pontefice in più di un’occasione ha invitato alla pace in Ucraina e anche nell’Angelus di Ferragosto Bergoglio ha chiesto ai due Paesi di mettere fine alla guerra. Un appello che, come detto in precedenza, non sarà accolto visto che Mosca e Kiev, almeno per ora, non hanno intenzione di fermarsi.
Guerra in Ucraina, il nuovo appello di Papa Francesco
Papa Francesco alla fine dell’Angelus di Ferragosto, che ha visto in Piazza San Pietro la partecipazione di 10mila persone tra italiani e stranieri, ha fatto un nuovo appello per arrivare alla fine della guerra tra Mosca e Kiev. “Affidiamo a Maria la supplica per la pace in Ucraina – ha detto il Pontefice, citato da RaiNews – il frastuono delle armi copre il dialogo, ma non lasciamoci scoraggiare“.
Bergoglio ha voluto rivolgere un pensiero anche a tutte le persone che si mettono al servizio degli altri ogni giorno nella vita quotidiana: “Aiutare costa e io ammiro molto tutti i volontari“.
La guerra in Ucraina prosegue senza sosta
Papa Francesco ha fatto un nuovo appello per la pace, ma tra Russia e Ucraina la strada per la tregua è assolutamente in salita. Nessuno dei suoi Paesi, infatti, sembra intenzionato a fare un passo indietro e, quindi, si continuerà a combattere quasi certamente fino al prossimo autunno.
Come spiegato da molti esperti (anche ai nostri microfoni), tra settembre e ottobre non si esclude una decisione da parte degli Stati Uniti di spingere l’Ucraina a sedersi ad un tavolo per arrivare ad un negoziato. Vedremo cosa succederà, intanto il Papa dal Vaticano lancia un nuovo appello per la pace nella speranza che venga accolto il prima possibile da Mosca e Kiev.