Il decreto contro il caro voli deciso dal governo guidato da Giorgia Meloni non piace assolutamente alle compagnie aeree. Richiesto l’intervento dell’Ue.
E’ braccio di ferro tra governo e compagnie aeree sul decreto contro il caro voli. Nei giorni scorsi l’esecutivo si è mosso con un provvedimento che ha come principale obiettivo limitare il rincaro dei prezzi. Come? Cercando di contenere le tariffe su alcune rotte. Una linea che non sta piacendo assolutamente alle aziende del settore.
Come riportato dall’Adnkronos, che cita il Financial Times, subito dopo il decreto l’associazione di categoria ha inviato una lettera a Bruxelles chiedendo di verificare se la decisione di Roma porterà ad avere un impatto sul mercato del trasporto aereo, che nel Vecchio Continente è deregolamentato.
L’amministratrice delegata di A4E Ourania Georgoutsakou si è detta “molto preoccupata perché questo provvedimento potrebbe costituire un precedente e portare a un effetto domino con altri Paesi dell’Unione Europea pronti ad adottare una decisione simile per le proprie compagnie“.
Per l’associazione di categoria stabilire delle tariffe ben precise su determinate rotte non dà la possibilità alle compagnie aeree di poter competere liberamente sul mercato e, quindi, fissare i prezzi e definire i servizi che vogliono. La lettera è stata ricevuta da Bruxelles, che ha garantito che farà tutti gli approfondimenti del caso per capire la compatibilità di questa misura con il diritto dell’Unione Europea”.
Il Mimit (ministro delle Imprese e del Made in Italy ndr) ha assicurato che il decreto “risponde a tutte le richieste arrivate dall’Unione Europea su questo tema e quindi il decreto rispetta le norme dell’Ue“. Quindi a Roma non si aspettano particolari interventi su questo provvedimento, che, se non ci saranno delle variazioni dell’ultimo momento, non avrà delle modifiche.