Il prezzo dei carburanti continua ad aumentare. Oggi, secondo i dati del Mimit, sulle autostrade, quello medio della benzina è arrivato a 2.019 euro al litro, mentre quello del gasolio a 1,928, entrambi in modalità self.
Associazioni e sindacati chiedono all’esecutivo un intervento sulle accise e il Codacons ha annunciato una denuncia al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con “diffida a congelare gli introiti delle accise, 2,2 miliardi, che rappresentano un’appropriazione indebita e una speculazione da agiotaggio nei confronti dei consumatori”.
“Il Codacons ci ha abituato a una serie di denunce, penso a quelle alle oltre cento Procure. Rispetto le decisioni di altre associazioni, ma per noi la questione è più seria”. Così, ai nostri microfoni, il segretario nazionale di Fegica-Cisl Alessandro Zavalloni. “Attraversiamo un momento di emergenza ed è sotto gli occhi di tutti, perché siamo arrivati a un livello dei prezzi dei carburanti uguale a quando il governo Draghi intervenne tagliando le accise, sia pur temporaneamente”.
Segretario Zavalloni, in sostanza ritenete necessario un intervento sul taglio delle accise?
“Abbiamo due ordini di problemi. Il primo è strutturale e riguarda una riforma dell’intero settore. Ma siccome stiamo vivendo un momento di emergenza, non possiamo aspettare e si deve agire subito. Il governo deve decidere se mettere o no mano alle accise. Ed è libero di non farlo, dal momento che può allocare le risorse dove crede, ma deve spiegare ai cittadini che i prezzi saranno alti. Senza un intervento adesso sulle accise è difficile immaginare altre soluzioni. Il cartello del prezzo medio non ha portato ad alcun beneficio”;
Il ministro Urso ha dichiarato che il prezzo dei carburanti non è fuori controllo. È così?
“Dipende da che punto di vista parliamo. Il prezzo dei carburanti è fuori dal controllo del nostro Paese perché dipende dal mercato internazionale che si muove indipendentemente da qualsiasi cosa. Se fosse stato possibile controllarlo con un cartello, lo avremmo fatto già vent’anni fa. Quindi il prezzo non è fuori controllo per dati interni al nostro Paese. Ma in ogni caso abbiamo raggiunto livelli preoccupanti, anche perché non c’è solo il salasso per gli automobilisti, specie durante le ferie. Il costo dei carburanti infatti, influisce sull’inflazione direttamente e indirettamente, ad esempio attraverso le merci che viaggiano su gomma”;
Lei ha dichiarato che c’è anche un problema di natura strutturale. Si riferisce all’intero settore?
“Il settore ha bisogno di riforme strutturali per tanti motivi, alcuni dei quali sotto gli occhi di tutti. La rete conta ancora 21mila impianti: sono troppi e questo influisce sull’efficienza del settore. Inoltre è poco ammodernata e c’è un’altra questione importante. Vent’anni di deregolamentazione ha allargato le maglie delle leggi e oggi in questo settore è entrata la criminalità organizzata o no, che è responsabile di 13 miliardi di mancato gettito nelle casse dello Stato in termini di accise ed Iva”.