Revenge porn, la sentenza soddisfa la vittima: in arrivo guai per il suo ex fidanzato che ha diffuso le sue immagini a tutti i parenti e non solo
Una bella soddisfazione per la vittima che, nelle ultime ore, ha visto decisamente ingrossare il suo conto in banca. Ci troviamo negli Stati Uniti D’America, precisamente nel Texas, dove una donna è stata risarcita per ben 1,2 miliardi di dollari pochi giorni fa. Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che la donna abbia citato in giudizio il suo ex fidanzato. Le accuse nei suoi confronti sono molto gravi visto che avrebbe inviato immagini e filmati intimi, riguardanti lei, a familiari, amici e colleghi di lavoro. Il tutto da un account fasullo. Questo è quello che fa sapere il noto quotidiano americano “New York Times“.
D.L., queste sono le iniziali della vittima. Il colpevole di questa vicenda si chiama Marques Jamal Jackson. Le accuse sono di “abuso psicologico e sessuale“. Dopo che lo stesso aveva inviato il materiale senza il suo consenso. Si tratta di un caso assoluto di “Revenge porn”. Un vero e proprio crimine nel Texas (a partire dal 2015). Se ritenuto fondato, da parte di un tribunale, potrebbe essere punito fino ad un anno di carcere ed anche ad una multa di 4mila dollari. Ben 48 stati hanno delle leggi simili contro ciò, anche se non è molto chiaro quanti di loro applichino fino in fondo tutto questo.
Revenge porn, sentenza esemplare nel Texas: donna risarcita di 1,2 miliardi di dollari
La donna, dopo aver scoperto che le sue immagini erano state diffuse in rete, si è trasferita a casa della madre nel Texas. Non è finita qui visto che il suo ex fidanzato continuava a spiarla. Poi la fine della loro relazione nel 2021, quando la donna decise di tagliere tutti i ponti. Tanto da vietare ogni accesso a qualsiasi materiale. Un divieto che non è stato rispettato. Se pensate che sia finita qui vi sbagliate di grosso visto che Jackson ha utilizzato anche il conto bancario personale della sua ex fidanzata per permettersi di pagare l’affitto.
Non solo: l’ha continuata a molestare con chiamate e messaggi di testo da numeri mascherati, tanto da provare ad estorcere un prestito dalla sua banca. Nel corso della sentenza il suo ex non si è presentato. Dovrà pagare 200 milioni di dollari per lo “stress mentale”. ed 1 miliardo per sanzioni varie. Buona parte della popolazione crede che questa sia una punizione esemplare.