Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha rilasciato una intervista al noto quotidiano “Corriere dello Sport”. Si è soffermato su vari temi, tanto da svelare il proprio pensiero
Tanti i temi affrontati dal ministro. Ovviamente non poteva ribadire il proprio pensiero in merito alle dimissioni, arrivate lo scorso 14 agosto, di Roberto Mancini da commissario tecnico della Nazionale. Queste sono state le sue parole: “Senza invadenza e nel rispetto dei ruoli, non mi ha fatto piacere leggere quelle cose sulle agenzie. Avrei cercato di dare il mio contributo per evitare non solo il fatto, ma anche il modo e i tempi“. Adesso è il tempo di trovare un sostituto. L’indiziato principale è lo svincolato di lusso, Luciano Spalletti. Anche se, in questo caso, bisogna prima risolvere la questione con il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.
In merito al nuovo ct aggiunge: “Ora abbiamo due appuntamenti molto importanti tra tre settimane e un commissario tecnico da mettere, magari già da oggi, alla guida degli Azzurri. Con i comunicati di solito non si risolvono i problemi e in questa fase avverto solo la necessità di aprire un altro capitolo“. Si è discusso anche della questione “Europei 2032” e degli impianti sportivi da costruire: “Dobbiamo avere l’orizzonte della dignità, non dell’appuntamento. Ma il 2032 è oggettivamente la scadenza migliore per noi: abbiamo 9 anni di tempo. Per resta il fatto che dobbiamo trovare un senso logico nell’affrontare il problema“.
Sempre in riferimento agli Europei del 2032 aggiunge: “Oggi succede che una parte dello Stato dica per riqualificare gli stadi non ci sono soldi pubblici”, poi un privato cerca di farlo più o meno da solo e sempre lo Stato dica non si può fare o rende l’iter amministrativo estenuante. Così l’investitore non capisce, perde fiducia e, poi, si arrende. E ci perdiamo tutti“. Sulla possibile candidatura congiunta con la Turchia fa sapere: “È stata una scelta della Figc“.
Il bilancio di questi 10 mesi di governo? “Sono iniziati con una Legge di Bilancio 2023 concentrata sul contrasto al caro energia anche nello sport, ma con il giusto spazio finanziario anche per lo sport bonus, il sostegno alle atlete in maternità, l’avviamento allo sport paralimpico, il fondo sport e periferie, i contributi dedicati all’impiantistica, il rafforzamento del fondo di garanzia per lo sport. Abbiamo creato le condizioni per far ripartire i Giochi della Gioventù nelle scuole“.
Poi un appello ai giovani: “Abbiamo fatto una norma per far rientrare i “cervelli” italiani e la usiamo per far entrare i giocatori stranieri. È arrivato il momento di analizzare i numeri, di confrontarci con la Federazione e, principalmente, con la Lega Serie A per trarre le opportune conclusioni sulla sua efficacia e utilità. In Serie A credo manchi la cura del prodotto. Qui contano il peso politico e anche gli egocentrismi delle proprietà“. In conclusione sul caso Juventus: “C’è troppo silenzio da parte delle istituzioni“.