Manchester City, c’è un “problema” che riguarda uno dei suoi calciatori principali come Erling Haaland. Nulla di preoccupante, anche se i dati parlano chiaro
I tifosi dei ‘Citizens‘ e gli amanti del calcio possono stare fin troppo tranquilli: il “problema” che vede come protagonista il calciatore inquadrato in foto è decisamente un altro. Anche se, allo stesso tempo, non è assolutamente da sottovalutare. I dati, in questo caso, parlano fin troppo forte e chiaro. Non è affatto un mistero che il centravanti norvegese, a soli 23 anni, sia considerato uno dei calciatori più forti al mondo (e seriamente uno dei candidati a vincere la prossima edizione del Pallone d’Oro). Basti pensare che la scorsa stagione, nel suo primo anno in Inghilterra, ha fatto capire a tutti di che pasta è fatto.
Pep Guardiola, tecnico degli inglesi, lo ha voluto fortemente per il suo reparto offensivo. Soprattutto a smentito gli scettici che in Inghilterra non è andato solamente per il ricco contratto, ma per svolgere quello che riesce a fare meglio: gol. In 53 presenze sono state 52 le reti realizzate. Non c’è bisogno neanche di commentare: ci troviamo dinanzi ad un alieno che, quando vede la porta, si trasforma. Anche se, allo stesso tempo, come tutte le persone ha un vero e proprio “tallone d’Achille“. Sì, un piccolo neo che lo infastidisce (e non poco). Ed il motivo è evidente.
Fino a questo momento della sua avventura al Manchester City il calciatore ha disputato già ben cinque finali. Quattro delle quali è riuscito a portare a casa il trofeo. Anche se i dati parlano chiaro: in nessuna di queste è riuscita a timbrare il cartellino. Sembrerà strano, ma il centravanti è sempre rimasto a bocca asciutta quando si tratta di partite determinanti. Anzi, c’è di più: anche gli assist sono 0. Due Community Shield (2022 e 2023), FA Cup (vinta contro i “cugini” dello United), quella di Champions League contro l’Inter e la Supercoppa Europea di pochi giorni fa contro il Siviglia.
Nella lotteria dei tiri di rigore è andato a segno. Un problema, a quanto pare, anche con le semifinali visto che il norvegese ha visto vedere segnare gli altri suoi compagni di squadra (Sheffield United in FA Cup e Real Madrid in Champions League). La spiegazione in tutto questo? Non è semplice trovarla. La cosa certa è che le squadre avversarie hanno molta, troppa paura di lui. Tanto è vero che i difensori lo marcano a uomo e spendono la loro partita solamente su di lui (chiedere a Francesco Acerbi dell’Inter). Lui, però, già quest’anno è a quota 2 reti in campionato (entrambe contro il Burnley). Domani sera c’è il Newcastle in casa, che non possa “sfogarsi” contro i ‘Magpies’…