In Italia non si fermano gli sbarchi dei migranti. Il governo è pronto ad intervenire per cercare di bloccare gli arrivi nel nostro Paese.
E’ tempo di accelerare per fermare gli sbarchi. Secondo quanto scritto da Il Giornale, i numeri confermano di una diminuzione di arrivi da Tunisia e Libia rispetto agli anni scorsi, ma ora serve un cambio di passo importante per provare a fermare ancora di più l’approdo dei migranti nel nostro Paese.
Ad oggi sono 102mila i profughi che sono riusciti ad arrivare in Italia da inizio anno. Un numero comunque importante e che, come vi abbiamo raccontato, ha mandato in difficoltà l’hotspot di Lampedusa. Il governo, però, è ormai pronto ad intervenire e sono tre i punti principali di un piano che dovrebbe entrare in vigore già nei prossimi giorni. La speranza è quella di ridurre gli sbarchi e proseguire il dialogo con l’Unione Europea per trovare una soluzione comune.
Il piano del governo per fermare gli sbarchi
Le idee a Palazzo Chigi e al Viminale sono molto chiare su come fermare gli sbarchi e rendere più facile anche la vita agli hotspot. Inutile dire che il punto principale è quello di bloccare le partenze illegali dalla Tunisia e per farlo è pronta una vera e propria lotta in mare agli scafisti.
Nelle intenzioni del governo, come confermato da Piantedosi in un’intervista a Il Messaggero, c’è quella di mettere in campo il reato di pirateria che dovrebbe prevedere una condanna da 10 a 20 anni di carcere per i trafficanti di essere umani e per chi l’aiuta. Il ministro è certo che togliendo gli approvvigionamenti a queste persone gli sbarchi diminuirebbero.
Rimpatri destinati ad aumentare
Il terzo e ultimo passaggio di questo piano riguarda la moltiplicazione dei rimpatri. Un punto fondamentale per consentire agli hotspot di poter ‘sopravvivere’. Una ‘ricetta’ che dovrebbe portare in poco tempo a fermare gli sbarchi e la speranza da parte del governo è quella di raggiungere questo obiettivo in davvero poco tempo.