Caro carburanti, chi è che decide il prezzo alla pompa? Tutto quello che dovresti sapere a riguardo
Anche oggi non ci sono notizie positive per quanto riguarda il prezzo del carburante. Anzi, semmai il contrario: benzina e diesel sono in costante aumento. Non una bella notizia per tutti gli automobilisti italiani (soprattutto per quelli che stanno per tornare dalle vacanze e per chi sta per iniziarle). Il caro carburanti continua ad essere il problema principale del nostro Paese. Anzi, uno dei problemi. Ha fatto molto discutere il caso del prezzo della benzina, sull’autostrada A8, arrivato a 2 euro e 72 centesimi al litro.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha precisato che i prezzi sono aumentati grazie all’Opec+. In una intervista alla ‘Repubblica‘ aveva dichiarato: “Il cartello dei paesi arabi alleati con la Russia ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile. Un aumento che si scarica sul consumatore. In Italia abbiamo il costo industriale di benzina e diesel più basso d’Europa, molto più di Germania, Francia e Spagna”.
Nel frattempo, però, le associazioni che tutelano i consumatori hanno chiesto aiuto alla Guardia di Finanza che ha chiesto al governo di modificare i prezzi alti dei carburanti. In questo periodo estivo lo Stato ha incassato 2,27 miliardi di euro. Taglio delle accise? Per Urso è una soluzione non praticabile: “Non si replicherà quanto fatto dal governo Draghi, quando decise quella misura il prezzo di benzina e gasolio era di circa 2,20 euro al litro, ben superiore a quello attuale che resta sotto i due euro”.
La domanda che, però, si pongono tutti è la stessa: come si forma il prezzo e soprattutto chi lo decide? Il 58% della cifra riguarda la componente fiscale (Iva e accise) mentre il 42% è formata dal prezzo industriale (costi della materia prima e quelli commerciali, amministrativi e logistici). Senza dimenticare i ricavi del gestore e le entrate dovute alla filiera distributiva. I responsabili delle pompe devono pagare anche tasse e canoni (12% verde e 8% gasolio). In merito a ciò l’operatore può modificarne il prezzo.
La materia prima (30% del costo complessivo per la benzina e il 41% per il diesel) sono il cambio euro/dollaro assieme alle quotazioni internazionali a definire le cifre. E’ importante conoscere i costi a livello internazionale dei prodotti raffinati. Nel caso in cui il rapporto fosse sbilanciato verso il dollaro ci sarebbe una forte incisione sul prezzo.
In conclusione bisogna considerare che i distributori sono aperti 24 ore al giorno. In questo caso si potrebbero verificare non pochi costi di gestione maggiori rispetto alle pompe che si trovano su altre strade. Senza dimenticare che devono essere versate le royalties, ovvero una entrata per poter vendere il carburante.