Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, in un’intervista a ‘Il Giornale’ è ritornato su argomenti ‘caldi’ dal punto di vista politico come banche e salario minimo.
I lavori parlamentari devono ancora riprendere dalla pausa estiva, ma sono diversi i temi caldi dal punto di vista politico. Tra questi continua ad esserci il salario minimo con maggioranza e opposizioni che non condividono la stessa linea. E sull’argomento è intervenuto anche Tommaso Foti in un’intervista a Il Giornale.
Il capogruppo di FdI alla Camera ha parlato della raccolta firma avviata dalla sinistra e da Azione definendola “propagandistica e ingannevole visto che promette un salario minimo subito, ma in realtà entrerà in vigore solo da novembre 2015”. E sui rischi di questa legge Foti non ha dubbi: “Secondo noi questo strumento non contrasta il lavoro povero. Da parte nostra c’è la volontà di intervenire sull’estensione della contrattazione collettiva“.
Altro tema caldo di questi ultimi giorni è sicuramente il nuovo caro-benzina. “La vera iniziativa deve arrivare dall’Europa – ha ammesso Foti – in passato l’Ue ha dimostrato di avere le armi per reagire di fronte ai monopolisti del prezzo del gas ed ora la stessa cosa bisogna farla con quelli del petrolio. Che gli italiani debbano pagare l’ingaggio di Neymar mi sembra un po’ esagerato“.
Un passaggio per il capogruppo di FdI sul tema banche: “Non mi innamoro delle norme per come escono in un primo momento. Secondo me si possono sempre migliorarle, ma questo non significa snaturarle“.
In conclusione di questa intervista Foti si è soffermato anche sulla richiesta di Salvini di non porre veti sulle alleanze a destra: “Per prima cosa bisogna dire che tutti quelli che si riconoscono in una Europa socialista devono presentare programmi compatibili come per esempio un atteggiamento verso l’ideologica green. Poi bisogna dire che prima le elezioni si vincono e solo dopo si inizia a discutere e valutare. In questo momento è prematuro parlarne“.