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Morte Mazzone, Banfi: “Nel mio film con l’entusiasmo di un bambino”

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Marco Ercole

L’attore pugliese, che ha recitato insieme all’ex tecnico ne “L’allenatore nel pallone 2”, ha ricordato quei momenti insieme sul set

Se nella lunga carriera del compianto Carlo Mazzone c’è anche un piccola parte nel mondo del cinema, il merito è di Lino Banfi, che ebbe l’intuizione di volerlo con sé sul set ne “L’allenatore nel pallone 2”. Un duetto irresistibile, quello tra l’allenatore e il suo “collega” Oronzo Canà, che ha dato vita a uno dei momenti più divertenti di quel secondo capitolo di un cult italiano della settima arte. Per parlare di quel momento, la redazione di notizie.com ha contattato in esclusiva Lino Banfi: “Carlo Mazzone era una persona stupenda. Quel giorno sul set era contentissimo. In quell’occasione ho visto un uomo di una certa età che si divertiva con la felicità di un bambino“.

Il duetto di Carlo Mazzone e Lino Banfi sul set de L’allenatore nel pallone 2 (Screenshot Facebook) – Notizie.com

L’attore pugliese ha poi raccontato il dietro le quinte con Mazzone: “Chiacchieravamo molto in quei giorni. A lui piaceva un sacco quando dicevo che quando un allenatore si ‘inchezza’, allora deve usare il metodo Mazzone, ossia quello di prendere la mazza da baseball con i giocatori. Rideva tantissimo e ricordo che mi raccontava tanti aneddoti su Oronzo Pugliese, cioè il tecnico da cui ho preso ispirazione per interpretare il ruolo di Oronzo Canà. Mi diceva: «Solo tu solo lo potevi interpretare». Mi raccontava che era un personaggio talmente anomalo che faceva ridere tutti quanti e che ogni volta faceva pensare ‘chissà cosa combinerà questa volta’. Rideva da morire ricordando quando si nascose un gallo sotto l’impermeabile prima di entrare in campo“.

Banfi, il ricordo di Mazzone

A Mazzone, inoltre, Banfi è legato pure per la fede giallorossa: “Un grande, davvero. Riusciva a farsi volere bene da tutti. Quando era alla Roma non era uno di quei tecnici come adesso, giovani e vicini all’età media dei giocatori. Si dice che questi possano andare più facilmente d’accordo con il gruppo proprio per questa vicinanza nella carta d’identità, ma lui, anche se era più avanti con gli anni, ce la faceva subito con il suo spirito da bambino, oltre che con la sua competenza“.

Carlo Mazzone e Lino Banfi insieme sul set de L’allenatore nel pallone 2 (Screenshot Facebook) – Notizie.com

L’attore ha poi continuato: “Il suo modo di parlare era unico, con i termini romaneschi usati nel modo giusto. Era un vero maestro. Ecco, lui era uno dei pochi che non potevo definire ‘allievo di Canà’. Infatti gli dicevo: ‘Come chezzo faccio con te?’. Quindi sopperivamo a questa lacuna dicendo che entrambi eravamo maestri”.

Poi ha concluso: “Io dicevo di aver inventato il 5-5-5, lui rivendicava con orgoglio di aver portato in Italia il ‘metodo Mazzone’, quello con la mazza grande. Lo divertiva veramente un sacco“.

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