Stupro di gruppo, emergono dei nuovi dettagli inquietanti dalla città dove si è verificato l’orribile episodio. Nel frattempo spuntano le chat da parte dei colpevoli
La città di Palermo è sotto shock per quanto successo negli ultimi giorni. Ovvero lo stupro di gruppo che ha portato all’arresto di sette persone. Nel frattempo, in merito a questa vicenda, emergono dei nuovi ed importanti dettagli. Secondo quanto riportato dagli investigatori pare che hanno acquisito alcuni messaggi che gli indagati hanno mandato dopo la violenza. Questo il testo che ha scritto uno di loro: “Se ci penso mi viene lo schifo perché eravamo cento cani sopra una gatta, una cosa così l’avevo vista solo nei porno, eravamo troppi e sinceramente mi sono schifato un poco.
Però che devo fare la carne è carne, ma ti giuro dopo che si è sentita pure male, piegata a terra, ha chiamato l’ambulanza, l’abbiamo lasciata lì e siamo andati via. Voleva farsi a tutti, alla fine gli abbiamo fatto passare il capriccio“. Lo stesso che, a quanto pare, conoscesse benissimo la vittima di 19 anni. Proprio nel dispositivo elettronico dell’indagato sarebbero stati trovati due filmati della violenza. Gli stessi che sarebbero stati inoltrati ad altre persone in chat.
Nel corso delle indagini è uscito fuori che la vittima è stata anche picchiata: “Le ho fatto male, lei non voleva, faceva ‘no, basta. I pugni che le davano e pure gli schiaffi, non respirava“. Per il gip non ci sono dubbi. Questa l’ordinanza pubblicata: “Si coglie la consapevolezza dell’azione violenta e della realizzazione dei rapporti sessuali con modalità aggressive e violente che avevano devastato fisicamente la ragazza, la quale, secondo i loro ricordi, aveva detto ‘basta’, non lesinando però i correi commenti, spavaldi e machisti, sul fatto che, nonostante le grida di dolore ella fosse in realtà ‘eccitata’. Dalle loro parole si comprende come stessero vaneggiando su propositi di fuga all’estero“.
Dalle intercettazioni qualcuno degli indagati mostrava non poca preoccupazione: “Qui la situazione è seria. Ora ci mettono tutti nella stessa cella!“. Le indagini sono condotte dai carabinieri di piazza Verdi. Avviate solo dopo la denuncia della vittima. Per i sette ragazzi sono scattate le inevitabili manette. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente gravi: si parla, appunto, di violenza sessuale di gruppo.