Caso Vannacci, Donzelli controcorrente: “Ognuno scrive ciò che pensa”

Caso Roberto Vannacci, l’esponente di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli ha voluto esprimere la propria opinione in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ 

L’ex generale Roberto Vannacci ha scatenato delle vere e proprie polemiche in merito all’uscita del suo libro. Le sue dichiarazioni non sono affatto passate inosservate. Tanto è vero che buona parte dell’opposizione ha puntato il dito contro di lui. Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, tra l’altro citato proprio da Vannacci ha voluto prendere assolutamente le distanze e condannato questa uscita. Controcorrente, invece, il pensiero da parte del deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Giovanni Donzelli (Ansa Foto) Notizie.com 

Quest’ultimo ha voluto esprimere la propria opinione in una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘. Tanto è vero che ci ha tenuto a ribadire che “in un mondo libero si scrive ciò che si pensa“. Un chiaro riferimento, ovviamente, alle frasi che si trovano nel libro dell’ex generale. Queste sono alcune delle dichiarazioni rilasciate dal politico: “Se dovessimo stabilire che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia. Come militare fino a questa vicenda ha reso un grande servizio alla Nazione“.

Caso Vannacci, Donzelli: “Il Pd cosa vuole? La lapidazione in piazza?”

Come riportato in precedenza, però, il ministro Crosetto ha voluto avviare una azione disciplinare. Una mossa che ha trovato d’accordo lo stesso Donzelli. In merito a ciò ha continuato dicendo: “Rappresentando un ministero delicato, ha attivato un meccanismo previsto dalle procedure dell’esercito. In modo che si potesse verificare se ciò che ha fatto corrisponde alle regole militari oppure no“. Le frasi di Vannacci, però, hanno indignato buona parte dell’opposizione.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Giovanni Donzelli (Ansa Foto) Notizie.com

In particolar modo quella del Partito Democratico. “Se qualcuno si ritiene offeso ci sono gli organismi preposti. Chi ha dato al Pd il diritto di autoproclamarsi censore? Non vorrei arrivare al principio che si scrivono idee solo se piacciono al Pd. Leggo che il Pd e le sinistre dicono di no. Ma cosa vogliono? La lapidazione in piazza? Il rogo dei libri che non condividono? Il gulag delle idee che non corrispondono alle tante correnti con cui litigano? Non voler eliminare il favor familiare non è omofobia, è la Costituzione“.

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