In merito alla questione delle norme anti-femminicidi ne ha parlato direttamente Eugenia Maria Roccella. La ministra ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Il Messaggero”
Una questione molto seria che il governo intende affrontare nella migliore maniera possibile. Anche perché si tratta di un argomento serio e che non deve essere assolutamente sottovalutato. Lo ha fatto fin troppo capire la politica inquadrata in foto. Stiamo parlando di Eugenia Maria Roccella, La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità ne ha parlato in una intervista al ‘Messaggero‘ dove ha voluto fare il punto della situazione. In particolar modo per quanto riguarda la norma anti-femmincidi.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Il governo ha preso a cuore questo dramma da subito, ad esempio aumentando di un terzo i fondi per il piano anti-violenza e quindi anche per i centri e le case rifugio“. Nel corso dell’intervista ha continuato dicendo: “All’inizio dell’estate abbiamo approvato in Consiglio dei ministri un disegno di legge molto importante che tende a puntare fortemente sulla prevenzione, rafforzando le misure cautelari, dall’ammonimento al braccialetto elettronico, prevedendo l’arresto in flagranza differita, fissando tempi rapidi e stringenti per la valutazione del rischio“.
Non solo norme anti-femminicidi, le altre novità rivelate dalla Roccella
Nell’intervista la Roccella ha spiegato di come il provvedimento sia stato già assegnato alla Commissione Giustizia della Camera. Queste le sue parole a riguardo: “Il Parlamento potrebbe per esempio decidere per l’iter cosiddetto redigente, molto più rapido delle procedure normali“. In merito alla specializzazione afferma: “La specializzazione del personale che tratta i casi di violenza è fondamentale, ma la formazione, su cui stiamo lavorando, richiede tempo“.
Una formazione che, ovviamente, rivela deve essere obbligatoria. Anzi, per il governo non ci sono dubbi: deve essere la “massima priorità“. In conclusione ha annunciato novità anche sul numero antiviolenza: “Da subito abbiamo fatto un accordo per promuovere il 1522 in tutte le sedi di Poste Italiane. Lo vogliamo fare anche con le farmacie e con altri luoghi aperti al pubblico“.