Guai non da poco per l’ex ministro dell’Ambiente, Roberto Cingolani. Quest’ultimo, infatti, è finito nella lista delle persone indagate da parte della Procura di Roma
In passato aveva ricoperto il ruolo di ministro dell’ambiente, quando al governo c’era l’ex banchiere Mario Draghi. A distanza di mesi da una vicenda, che lo vede chiaramente coinvolto, arriva la notizia che lo riguarda. Stiamo parlando di Roberto Cingolani. A quanto pare, secondo quanto riportato dal sito de ‘Il Fatto Quotidiano‘, pare che il politico sia finito nella lista delle persone indagate da parte della Procura di Roma. Per quale motivo?
In merito ad una vicenda connessa con l’autorizzazione ambientale per lo stabilimento ‘Solvay‘ che si trova a Rosignano Marittimo. Vale a dire l’industria che produce carbonato di sodio in città città situata a sud di Livorno. La precedente autorizzazione sarebbe scaduta esattamente tra quattro anni. Anche se venne rinnovata proprio dall’ex ministro il 20 gennaio del 2022, con scadenza nel 2034.
Cingolani, l’ex ministro indagato dalla Procura: le ultime
Ricordiamo che nel periodo che va dal 2021 al 2022 lo stesso Cingolani era un ex dirigente del gruppo “Leonardo” e che in quell’anno aveva stretto un accordo con una multinazionale chimica per la creazione di un laboratorio di ricerca congiunto dedicato allo sviluppo di nuovi materiali compositi. Proprio come ministro aveva prorogato, prima della scadenza per cinque anni, le autorizzazioni ambientali allo stabilimento chimico.
Nonostante ci furono moltissime segnalazioni di numerose associazioni ambientaliste e civiche sugli sversamenti a mare dall’impianto. In merito a questa vicenda ci furono una serie di denunce sporte alla Procura di Roma da Giuseppe Bivona. Quest’ultimo era azionista attivista della londinese ‘Bluebell Capital‘, noto per le sue iniziative su Mps. Ed anche dell’ex senatore M5S Elio Lannutti. Fino a questo momento non sono state rilevate dichiarazioni da parte dello stesso Cingolani in merito a questo episodio.