In Italia è sempre più emergenza migranti. Gli sbarchi sono in aumento e la situazione sta diventando insostenibile. Tajani annuncia nuove misure.
L’estate ormai volge al termine, ma gli sbarchi dei migranti non hanno nessuna intenzione di fermarsi. Gli arrivi sono ormai centinaia ogni giorno e la situazione in Italia che sta diventando insostenibile. Un quadro che è molto chiaro anche a Palazzo Chigi tanto che Tajani al Corriere della Sera conferma che presto ci saranno degli interventi per cercare di alleggerire il ‘peso’ sul nostro Paese.
“E’ vero che ci stiamo caricando un peso che dovrebbe essere diviso dall’intera Europa, ma siamo al lavoro per risolvere questo problema – sottolinea il ministro degli Esteri – il Viminale è al lavoro per una ridistribuzione equa. Inoltre, presto metteremo in campo dei meccanismi più stringenti per rimpatriare chi non ha il diritto di essere accolto“.
Non solo migranti. Altro tema che sarà al centro del dibattito politico alla ripresa dei lavori parlamentari è quello degli extraprofitti. Ma anche su questo il ministro Tajani ribadisce che non c’è nessuno scontro della maggioranza: “Io parlerei semplicemente di posizioni diverse e non vedo nessun rischio per il governo. Con il premier i contatti sono quasi quotidiani“.
“Per Forza Italia il decreto deve essere modificato su tre punti – aggiunge il ministro – bisogna tutelare le banche del territorio, prevedere un prelievo una tantum e ci deve essere anche deducibilità del contributo. Non abbiamo intenzione di fare un passo indietro, ma ragioneremo su come trovare una soluzione“.
Tajani in conclusione si è soffermato anche sulle prossime Europee: “Possiamo pensare ad accordi sul piano amministrativo con altri partiti, ma non è in discussione il fatto che alle elezioni ci presenteremo con il nostro simbolo, il nome di Berlusconi e il richiamo del Ppe“.
Sulla possibilità di richiedere l’abbassamento della soglia sotto il 4% il leader di FI non ha dubbi: “Non lo faremo. Se altre personalità vogliono aggiungersi come indipendenti, siamo pronti a discuterne. Ma non rinunceremo mai alla nostra identità. Non saremo un taxi“.