Legge di Bilancio e salario minimo sono due dei temi caldi nell’agenda politica, quando saranno terminate le vacanze estive.
Ne abbiamo parlato con Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia, presidente della Commissione Finanze.
Onorevole, da dove saranno attinte principalmente le risorse della legge di Bilancio?
“Sarà una legge di Bilancio che partirà, almeno per le entrate, dalla nuova delega fiscale che abbiamo approvato qualche settimana fa e che dà al governo la possibilità di recuperare risorse non solo dall’evasione, ma anche da nuovi sistemi di compliance e contribuzione volontaria, attraverso nuove metodologie di raccolta tra contribuente e amministrazione finanziaria. Da questo punto di vista ci sarà qualche difficoltà in meno rispetto agli anni scorsi. In più, nella Manovra precedente la maggior parte delle risorse furono destinate all’emergenza energetica, che quest’anno è minore”;
Su cosa si punterà?
“L’obiettivo è restituire potere di acquisto alle famiglie e ai salari con il taglio del cuneo fiscale e con qualche miglioramento dell’incremento salariale. Nella riforma fiscale c’è anche la detassazione della tredicesima e dei premi di produttività per i dipendenti, quindi risorse molto importanti a disposizione”;
Nelle ultime settimane c’è stato uno scontro con i sindacati sul taglio delle accise. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso non sembra voler ricorrere a questo metodo per abbassare i prezzi dei carburanti. Non sarà incluso nella legge di Bilancio?
“Lo vedremo. Anche se non c’è un livello di criticità come quando il governo Draghi ha deciso di tagliare le accise, è comunque un momento di difficoltà. Involontariamente ne ha dato testimonianza l’ex premier Giuseppe Conte, che ha pubblicato una foto convinto di prendere in castagna l’esecutivo Meloni, dove c’erano prezzi esorbitanti, ma in realtà erano i prezzi del 2022, quando lui era in maggioranza. I prezzi un anno fa erano molto più alti, ma questo non ci tranquillizza. Sappiamo che c’è stato un aumento importante e ci sono alcuni nodi di macroeconomia mondiale che riguardano l’Arabia Saudita e la Russia stessa. Bisogna capire come poter agire e se la situazione diventerà più critica, sicuramente il governo interverrà”;
Veniamo al salario minimo. Prima dell’inizio della pausa estiva si è tenuto un tavolo tra il governo e le opposizioni, che è terminato senza un nulla di fatto. I partiti di minoranza hanno dichiarato che l’esecutivo si è presentato senza una controproposta e in queste settimane hanno avviato una raccolta firme per portare avanti la loro legge. Con questi presupposti è possibile un dialogo?
“Il centrodestra ha fatto capire che non ha nessuna fiducia nello strumento del salario minimo. Tuttavia, visto che c’è stata una richiesta molto forte da parte delle opposizioni di discutere, non ci tireremo indietro. Crediamo che ci siano altre priorità per aiutare gli italiani in difficoltà. Non mi sembra neanche che tutto il sistema delle opposizioni e sindacati siano unanimi nella soluzione, e questo non aiuta. Io però mi chiedo perché raccolgano ora le firme e non abbiamo mai fatto una proposta concreta durante tutti gli anni del loro governo. Sembra che l’opposizione tenda a far percepire come realtà imrprogabili temi che sono nei fatti battaglie ideologiche, e che essa stessa non riesce a sostenere quando governa. Il salario minimo è uno di questi temi”;
Quando governavano erano andati vicini ad avviare una discussione sul salario minimo. Poi il governo cadde.
“Pd e M5S hanno governato insieme nel Conte II e con Draghi e avrebbero potuto affrontare il tema serenamente. Hanno preferito concentrarsi sul Ddl Zan che neppure hanno portato a termine, e altre cose che evidentemente ritenevano più importanti. In ogni caso mi pare che gli italiani non ci abbiano votato per fare quello che hanno fatto in passato Pd e 5S, ma per fare il contrario”;
Porterete avanti il tema della contrattazione collettiva?
“Quando viene citato il contratto delle guardie giurate a poco meno di 3 euro netti all’ora, evidentemente ci si dimentica che quello è un contratto sottoscritto anche dalla Cgil e da altri sindacati che è scaduto nel 2015. Crediamo che bisogna evitare contratti capestro e i sindacati abbiano una grande responsabilità da questo punto di vista. Inoltre, non vanno fatti scadere i contratti”.