Caso Vannacci, Mulé non ha dubbi e si schiera con Crosetto

Caso Vannacci, l’ex sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé ne ha parlato in una intervista al quotidiano “La Repubblica”

In questi ultimi giorni, nel nostro Paese, non si sta facendo altro se non parlare della vicenda che vede come protagonista Roberto Vannacci. In particolar modo il libro scritto e pubblicato dal generale, “Il mondo al contrario“. Dichiarazioni e affermazioni che hanno diviso l’Italia. Tanto è vero che in molti lo hanno attaccato e criticato, c’è anche chi però sì è schierato dalla sua parte (ultimo della lista l’attuale vicepremier, Matteo Salvini). Il generale non torna indietro di un millimetro nei suoi pensieri. Nessuna forma di pentimento. Neanche da parte di Guido Crosetto. Il ministro della Difesa, infatti, lo ha destituito dal suo incarico.

Intervista alla 'Repubblica'
L’ex sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè (Ansa Foto) Notizie.com

Una presa di posizione che è piaciuta molto a Giorgio Mulè. L’ex sottosegretario alla Difesa e attuale vicepresidente della Camera ne ha parlato in una intervista che ha rilasciato al quotidiano ‘La Repubblica‘ dove ha voluto esprimere il proprio pensiero a riguardo: “Un generale è un massimo dirigente dell’esercito, dovrebbe sapere che il corpo si fonda sull’obbedienza e sulla gerarchia. Se domani ogni militare si alza e dice la propria si perde ogni compattezza. Questa non è sottomissione, ma il Dna stesso dell’essere militare. Poi se non ti sta bene non lo fai più il militare“.

Caso Vannacci, Mulè: “Crosetto si è mosso da uomo delle istituzioni”

Mulé si schiera dalla parte di Crosetto che: “Ha agito come uomo delle istituzioni su questo episodio, destituendo Vannacci. Se ne impone una rafforzata su opinioni che possano in qualche modo creare una generalizzazione attorno all’esercito. Vannacci non è stato condannato né degradato”. Sul libro del generale ha precisato: “Non l’ho letto. I libri si leggono se ti danno l’impressione di arricchirti e questa opera al più ti impoverisce“. Come riportato anche in più occasioni il suo testo (con molti contenuti razzisti, omofobi ed altro) è stato criticato anche all’estero e in Italia.

Intervista alla 'Repubblica'
Il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè (Ansa Foto) Notizie.com

Poi ha continuato dicendo: “Se il generale scrive qualcosa che non ha niente a che fare con segreti di Stato o con il suo lavoro, ed esprime dei suoi pensieri nero su bianco, ha il dovere e il diritto di farlo“. Nel suo libro, però, non affronta argomenti che riguardano esercito, atti di eroismo e di altro: “Se ne parla dopo che la Difesa italiana oltre dieci anni fa accettò che due militari dello stesso sesso si sposassero. Siamo stati all’avanguardia. Ancora nel 2023 a parlare di questo? Mi viene il sangue al cervello“.

 

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