Arriva la clamorosa ed importante decisione da parte del governo in merito alla questione dello smart working: gli ultimi aggiornamenti
Una parola che, fino a qualche anno fa, nessuno conosceva. Ed, a dire il vero, non sapevano neanche esistesse. Poi, durante uno dei periodi più bui che tutto il mondo ha vissuto, abbiamo imparato a conoscerla. Ovviamente il riferimento non può che essere al Covid che ha completamente cambiato le nostre vite e non solo. Anche il modo di lavorare. Milioni di persone (non solamente in Italia) hanno continuato a svolgere il proprio lavoro, ma questa volta rimanendo nella loro abitazione.
Una decisione inevitabile visto che non si poteva uscire di casa per evitare un contagio ancora più devastante (anche perché le mascherine ancora dovevano essere fabbricate a quantità industriale). Un qualcosa che, a dire il vero, ha agevolato molto il lavoratore. Soprattutto in termini di costi. Stesso discorso vale anche per l’azienda. Nel frattempo, però, è arrivata la decisione importante da parte del Paese estero che ha imposto il ritorno allo “smart”. Scopriamo insieme gli ultimi aggiornamenti a riguardo.
La notizia arriva direttamente dall’Indonesia, precisamente da Giacarta, dove è stato imposto il ritorno allo smart working. Secondo quanto riportato da quotidiani e media locali almeno la metà dei dipendenti pubblici svolgerà la propria mansione non in ufficio, ma direttamente da casa. Il motivo? Per via di un forte inquinamento che sta creando non pochi problemi al Paese. Fino a questo momento se ne parlerà per almeno due mesi.
Non è assolutamente da escludere, però, che questo periodo possa allungarsi sempre di più. Il governo è stato chiaro ed è una decisione irrevocabile. Anche perché, secondo quanto riportato dagli ultimi dati della IQAir (società svizzera specializzata della qualità dell’aria), Giacarta si è piazzata al primo posto per una vicenda non proprio di cui andare fiera. Si trova al primo posto per essere la città più inquinata al mondo.