Una decisione irrevocabile quella che arriva direttamente dal Giappone e che porta la firma del premier Fumio Kishida: gli ultimi aggiornamenti del caso
Oramai in Giappone non si sta parlando d’altro se non di una delle questioni più importanti. Ovvero quella del riversamento dell’acqua contaminata in mare. In merito a ciò, però, è arrivato l’annuncio da parte del politico inquadrato in foto. Ovvero di Fumio Kishida. L’attuale premier nipponico ha dichiarato che, nella giornata di giovedì 24 agosto, inizieranno le procedure che vedranno, appunto, il riversamento dell’acqua radioattiva che si trova nelle cisterne dello stabilimento nucleare di Fukushima.
Proprio lo stesso che, nel marzo di 12 anni fa, venne completamente devastato da uno dei disastri che il Giappone ricordi. Pochi giorni fa lo stesso premier aveva ispezionato la centrale in fase di smantellamento. Di conseguenza aveva avuto anche un incontro con le associazioni locali dei pescatori. A dare il definitivo “via libera” a ciò ci aveva pensato il suo predecessore, ovvero Yoshihide Suga. Nel mese di aprile del 2021 aveva dato la sua autorizzazione alla procedura.
La decisione del Giappone, però, non trova assolutamente d’accordo i Paesi che si trovano vicini. In particolar modo la Cina. Tanto è vero che in città, nelle ultime ore, si sono verificate delle vere e proprie manifestazioni da parte di persone che sono scese in strada ed hanno dichiarato il loro dissenso. Proprio la Cina ha vietato le importazioni alimentari da 10 prefetture giapponesi ed anche dall’industria ittica locale. Basti pensare che nel mese di luglio i quasi 1.000 serbatoi che si trovano sul posto erano al 98% delle loro capacità.
Questo è quello che ha spiegato, con una nota, la Tokyo Electric Power (Tepco), operatore dell’impianto. Non è finita qui visto che la stessa Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) aveva stabilito che il piano dell’esecutivo giapponese è in linea con gli standard globali di sicurezza e ha un “impatto radiologico trascurabile su persone e ambiente“. Verrà mantenuta una presenza in loco presso la centrale durante la revisione. Saranno pubblicati i dati che saranno condivisi con la comunità globale, compreso il monitoraggio delle rilevazioni in tempo reale. Come riportato in precedenza, però, i Paesi limitrofi al Giappone non sono per nulla d’accordo. in merito a questa decisione.