In merito alla questione relativa ai migranti sono arrivate le parole da parte del governatore del Veneto, Luca Zaia. Quest’ultimo ne ha parlato in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’
Direttamente ai microfoni del ‘Corriere della Sera‘ Luca Zaia ha voluto fare qualche precisazione in merito ad uno degli argomenti che interessano particolarmente il nostro Paese. Ovvero quello relativo ai migranti. Riferendosi a coloro che arrivano dall’Africa e giungono in Italia fa presente: “Tutta l’Africa nel nostro Paese non ci può stare“. Allo stesso tempo, però, ci tiene a precisare che la sua non è una affermazione razzista (proprio perché ci ha tenuto a ribadire che non lo è). Ma perché si tratta i un fatto estremamente oggettivo e di rispetto. Nei confronti di chi ospita e dei cittadini.
Un allarme, quello del flusso dei migranti, che non tende affatto a fermarsi. “Se il trend di questi mesi dovesse confermarsi alla fine del 2023 avremmo non i 105mila arrivati l’anno scorso, ma il doppio. In Veneto sono arrivate circa 9mila persone, quasi 100 al giorno“. Una situazione che, fa sapere, è decisamente preoccupante. Con ironia ha voluto rivolgere un messaggio a coloro che rappresentano l’Unione Europea: “Sarà molto meglio che i signori rientrino in fretta dalle vacanze”. Rimanendo su questo livello ha affermato: “Se la più grande economia del pianeta non è in grado di risolvere ciò che avviene ai suoi confini, forse questo modello di Europa ha fallito”.
Migranti, Zaia: “Bisogna risolvere questa emergenza”
Cosa ci vuole per poter risolvere questa emergenza? Per Zaia non ci sono dubbi: “Ci vuole un booster, un acceleratore. E io credo che non possa arrivare da altre parti se non dalla piena consapevolezza dell’Europa rispetto a ciò che sta accadendo da noi”. Poi ha continuato dicendo: “Alcune volte mi vengono dei dubbi. Ovvero che la distanza fisica impedisca di cogliere in pieno i fenomeni sui territori. Trovo scandaloso il fatto che ci si rassegni a questo“.
“Ormai lo abbiamo capito tutti: l’Unione europea vive Lampedusa come confine italiano e solo italiano. Non come confine europeo”. Poi si è voluto soffermare anche sulle continue lamentele da parte dei sindaci. Gli stessi che non ne possono più di questa situazione. Tanto è vero che il governatore si è schierato dalla loro parte: “Hanno tutte le ragioni del mondo per essere infuriati con il governo. L’ospitalità non può prescindere dai servizi. Altrimenti si mette a repentaglio la sopravvivenza delle comunità”.