Il sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Corriere della Sera”
Son molti gli argomenti che il sottosegretario ha affrontato. Come quello relativo alla tassazione sulle banche. In merito a ciò Massimo Bitonci spera che il governo possa continuare su questa strada e che, allo stesso tempo, mantenga la linea. Anche perché ne è fortemente convinto, tanto da ribadire: “È il momento delle politiche a favore delle famiglie”. Una misura che, a dire il vero, dalle opposizioni è stata molto attaccata ed, allo stesso tempo, definita come “socialista”.
Critiche che intende respingere al mittente visto che la considera in maniera molto diversa: “Io la ritengo una decisione assolutamente equilibrata, ed è per questo che spero che in Parlamento non venga depotenziata. Non dimentichiamo che la tassa è sul differenziale dei tassi di interesse: e dunque ad essere più colpite saranno le banche che non hanno remunerato adeguatamente i propri correntisti ed alzato i tassi su mutui a famiglie e imprese. E visti gli utili delle banche, non si vede perché non ci possa essere un contributo di solidarietà, utile anche per la chiusura della legge di bilancio”.
Tassazione sulle banche, taglio cuneo fiscale e non solo: il punto di Bitonci
Un altro argomento importante ed affrontato dallo stesso segretario non può che essere quello relativo al taglio del cuneo fiscale. In particolar modo ha risposto alla domanda se non dovesse assorbire almeno una parte della manovra. La risposta non si è fatta attendere: “Credo che rappresenterà, costando tra i 9 e gli 11 miliardi, circa un terzo della manovra. Ma d’altronde è un punto che credo sia imprescindibile per tutto il governo. Per noi della Lega lo è assolutamente, anche perché ne abbiamo parlato pochi giorni fa con Salvini”.
Sulla delega fiscale (che potrebbe prevedere anche un taglio importante dell’Irpef) fa sapere: “Io ho proposto, anche per contrastare la denatalità, di collegare il taglio dell’Irpef al quoziente famigliare”. Tanto è vero che c’è qualcuno che l’ha chiamata addirittura la “tassa sui single”. In conclusione ha voluto esprimere un suo pensiero sulla detrazione per i figli a carico: “E’ scomparsa a favore dell’assegno unico universale. Io suggerisco di mantenerlo per gli incapienti e di aumentare le detrazioni Irpef per ogni figlio”.