Terremoto di Amatrice, sono passati esattamente sette anni da quel terribile episodio: a distanza di tempo il commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, ne ha parlato al ‘Sole 24Ore’
Sette anni. 23 agosto 2016. Amatrice crolla. Purtroppo nel vero senso della parole. Un avvenimento che non ha sconvolto solamente l’Abruzzo, ma un intero Paese. Il bilancio è di quelli drammatici: 299 persone persero la vita. Uomini, donne e bambini. 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata e 11 ad Accumoli. Poi da quel momento il silenzio e tante, tantissime polemiche. Soprattutto per la ricostruzione lenta del posto e con molti ritardi. Gli sfollati, ovviamente, non ne possono più. Un terremoto, 6.0 della scala Richter, che ha spazzato via tutto.
Come commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto del 2016 in Centro Italia venne scelto Guido Castelli. A sette anni da quella tragedia è ritornato a parlare, rilasciando una intervista ai microfoni de ‘Il Sole 24 Ore‘. L’impegno per la ricostruzione continua e cresce sempre di più. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “C’è ancora molto da fare. Ci sono stati ritardi negli anni, inutile girarci attorno. Pandemia, il 110%, inflazione e molto altro non hanno aiutato. Ci sono segnali positivi ora. Lo dicono i numeri. A luglio abbiamo raggiunto il record delle risorse liquidate da Cassa depositi e prestiti alle circa 2.700 imprese che lavorano nel cratere: vale a dire 131 milioni di euro in un solo mese“.
Castelli ha continuato dicendo: “Tra i dati nei primi sette mesi del 2023 e i primi 10 giorni di agosto, sono stati erogati 800 milioni si euro alla ricostruzione privata. Considerando i primi sei mesi del 2023 con 611 milioni di erogazioni, abbiamo avuto una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il mio predecessore, Giovanni Legnini, aveva avviato una meritevole operazione di semplificazione delle procedure. Noi abbiamo ottimizzato, semplificato e corretto alcune norme e procedure“.
In conclusione aggiunge: “A gennaio 2023 non era partito il 45% dei lavori. Per sbloccarla abbiamo applicato il modello del Pnrr. Oggi dei 1.053 interventi rilevati per un valore di oltre 1,1 miliardi è stato avviato più del 95% delle progettazioni. Una grande mano che arriva dai fondi del Pnnr, 1,8 miliardi di euro di cui circa 700 milioni destinate alle imprese. In sei mesi abbiamo approvato più di 1.300 progetti di finanziamento, con contributi oltre i 400 milioni, e che svilupperanno 800 milioni di investimenti“.