Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha rilasciato una tripla intervista ai quotidiani ‘Il Giornale’, ‘Avvenire’ e ‘Giorno’
Antonio Tajani non ci sta e punta il dito contro l’ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy. In particolar modo sulle memorie velenose da parte del transalpino in merito ad un episodio del 2011. Ovvero quello di essersi vantato di aver fatto cadere il governo quando, come premier, c’era Silvio Berlusconi. 12 anni fa l’attuale ministro degli Esteri era commissario Ue all’industria e uno dei vertici alti del Partito Popolare Europeo (Ppe).
Queste sono state le sue parole in merito: “Mi pare ci siano due fatti gravi. In democrazia un Paese non può interferire nella vita di un altro per modificarne il governo. Per di più se stiamo parlando di un amico ed alleato. Che diritto aveva Sarkozy di fare dimettere il presidente del Consiglio italiano? Fu un’operazione scorretta e illegittima. Come seconda conseguenza, fare cadere un esecutivo riconducibile al Ppe ha significato aprire le porte agli avversari in Italia”.
Tajani contro Sarkozy: “Molte imprecisioni nei suoi racconti”
Non è affatto finita qui visto che, nei racconti di Sarkozy, il ministro vede alcune “imprecisioni”. “Sarkozy non racconta che in quell’incontro c’era anche il presidente degli Stati Uniti D’America, Barack Obama. Quest’ultimo, invece, si schierò dalla parte di Berlusconi. Tanto da ribadire che non si sarebbe sporcato con il suo sangue. Scorretto anche il passaggio sul debito pubblico italiano. Non si va a ricordare che il valore del patrimonio privato italiano era superiore all’esposizione. Poi nelle banche c’erano i soldi. Non c’era quell’emergenza usata come operazione politica contro il Paese”.
Poi ha continuato dicendo: “E’ la dimostrazione che Berlusconi aveva ragione. Rifiutò i 40 miliardi proposti dal Fmi paragonandoli a un’elemosina. Tutelò il proprio Paese, ma forse per Sarkozy quell’Italia contava troppo sulla scena internazionale. Così come sono sbagliati anche i riferimenti a Draghi: era Berlusconi a volerlo capo della Bce e non lui”. In una foto in cui Sarkozy e la Merkel (ex cancelliera tedesca) deridono l’ex presidente del Consiglio aggiunge: “Più lui che lei. C’era la questione libica legata anche agli interessi petroliferi: la Francia contava molto poco. Berlusconi ricucì i rapporti con Merkel, ma con Sarkozy non ci furono più contatti“.