Lorenzo Riggi di Geopolitica.info in esclusiva ai nostri microfoni: “Il viaggio di Prigozhin non era ‘segreto’ quindi non credo sia stato tradito”
La morte Prigozhin ha colto di sorpresa tutto il mondo. Stando alle informazioni note, l’aereo con a bordo il leader della Wagner è stato colpito dall’esercito russo mentre era in viaggio da San Pietroburgo a Mosca. La nostra redazione ha contattato Lorenzo Riggi, responsabile desk Russia del centro studi Geopolitica.info, per capire meglio cosa è successo ieri.
Lorenzo Riggi, come commenti la morte di Prigozhin?
“Sicuramente la risoluzione della crisi del 24 giugno era stata particolare. Mi aspettavo magari con il tempo un ridimensionamento del ruolo di Prigozhin, ma non un episodio simile in davvero poco tempo. Comunque era in parte prevedibile perché Putin è noto per non voler dialogare con le persone che hanno osato tanto“.
Secondo te ci sarà una reazione forte da parte della Wagner?
“Non credo. Potrebbero esserci proteste. Però fondamentalmente non penso ad un qualcosa simile a quella del 24 giugno considerando che la Wagner è stata disarmata durante il trasferimento in Bielorussia. Sicuramente sono agguerriti e motivati, ma privi di strumenti necessari per vendicare la morte di Prigozhin“.
Prighozin potrebbe essere stato tradito da qualcuno della Wagner?
“Le modalità non fanno pensare ad un tradimento. Prigozhin era sotto osservazione piuttosto stretta da parte dei servizi segreti russi e il viaggio non era segreto. In più, secondo le ultime indiscrezioni, il leader della Wagner stava andando a Mosca per parlare del futuro dei suoi militari con il ministero della Difesa“.
Le modalità utilizzate per colpire il leader della Wagner mandano comunque un messaggio chiaro.
“Assolutamente sì. Quanto successo dimostra come la leadership russa è disposta ad accettare anche azioni eclatanti pur di difendere il proprio potere. E anche che chi decide di sfidare il sistema di potere russo ha il destino segnato“.
E’ stata una decisione condivisa da tutto il potere russo?
“Non penso, ma bisogna dire che in questa fase il cerchio magico di Putin è assolutamente solido. Dopo il 24 giorno c’è stata una rivoluzione all’interno del Cremlino per mettere ai margini chi non la pensava come il presidente“.
Quale significato possiamo dare al fatto che Putin non ha commentato la morte di Prigozhin.
“Fa parte della strategia comunicativa di Putin. Lui cerca sempre di minimizzare l’importanza di alcuni accaduti per due motivi: il primo è perché non vuole rimarcare il fatto che in Russia si vive nel terrore. Il secondo riguarda la sua volontà di non dare risalto alla persona morta“.