Jet russo abbattuto, morto il capo della Wagner Evgenij Prigozhin: tutte le reazioni che arrivano dal mondo dopo che la notizia si è diffusa
Nella serata di ieri, mercoledì 23 agosto, la notizia che ha spiazzato e scosso tutti. Ovvero quella di un jet russo abbattuto a 180 chilometri da Mosca. Precisamente nel villaggio di Kujenkono, nella regione di Tver. Insieme a lui anche il suo vice e braccio destro, Dmitry Utkin. Insieme a loro anche otto passeggeri. Nessuno è riuscito a sopravvivere. Sui social si sono diffuse le immagini dell’aereo militare che precipita giù fino ad esplodere. Un impatto terribile.
Nel frattempo sono arrivate le reazioni da tutto il mondo. Nessuno ha dubbi: Prigozhin sarebbe stato ucciso dai suoi stessi traditori. C’è anche chi ha puntato il dito contro il presidente russo, Vladimir Putin. Una notizia, quello dello schianto del jet, che nel giro di poco tempo ha fatto immediatamente il giro del mondo. Come riportato in precedenza sono arrivate le prime dichiarazioni da parte di personaggi politici esteri di tutto il mondo.
L’ex vicepresidente degli Stati Uniti D’America, Mike Pence, nel primo dibattito dei candidati repubblicani in vista delle elezioni presidenziali del 2024 ha dichiarato: “Putin è un dittatore e un assassino e va sconfitto. Se dopo l’Ucraina la Russia attacca un partner della Nato le nostre truppe dovranno andare a combattere. Preferisco dare agli ucraini gli aiuti necessari per combattere la loro battaglia“. Stesso pensiero vale anche per Nikki Haley che punta il dito contro il numero uno del Cremlino: “Putin è un assassino. Oggi ha ucciso Prigozhin, quando ero all’Onu è morto l’ambasciatore russo“.
Anche il presidente attuale americano, Joe Biden, ha voluto commentare questa tragedia ai microfoni dell’emittente televisiva “Cnn“: “Non sono sorpreso che il mercenario russo sia stato preso di mira. Ricorderete che mi è stato chiesto di questo (in particolar modo in cui diceva che Prigozhin avrebbe dovuto essere preoccupato per la sua sicurezza dopo il fallito golpe, ndr). Non so per certo cosa sia successo, ma non sono sorpreso. Non accade molto in Russia senza che ci sia dietro Putin, ma non ne so abbastanza per conoscere la risposta“.
Anche Grey Zone, vicino al Gruppo Wagner, ha commentato la notizia direttamente sul suo canale ufficiale Telegram: “Dmitry Valeryevich Utkin (vice e braccio destro di Prigozhin, ndr), eroe della Russia e detentore di quattro ordini del coraggio, conosciuto in tutto il mondo anche con il suo nome di battaglia Wagner, che era e anche dopo quanto accaduto sarà per sempre comandante del ‘Gruppo Wagner’ – è morto a causa delle azioni dei traditori della Russia. Ma anche all’inferno sarà il migliore! Gloria alla Russia!“. Ne frattempo il palazzo della Wagner a San Pietroburgo è in lutto, mostrando una croce formata dalle luci accese degli uffici.
Charles Kupchan, ex consigliere di Barack Obama, al ‘Corriere della Sera‘ ha dichiarato: “Dobbiamo aspettare ulteriori prove. Ma non sarei per nulla sorpreso se alla fine emergesse che l’aereo di Prigozhin sia stato deliberatamente abbattuto, con il chiaro proposito di assassinare il capo della Wagner. Nessuna delle sue comparsate in pubblico mi sembrava avesse senso. Non sono mai stato convinto che Prigozhin potesse venire in qualche modo riabilitato. Il suo assassinio sarebbe coerente con il modello di comportamento seguito finora da Putin. In passato non ha mai dato spazio ai nemici, non ha mai tentato di cooptarli. Non mi aspetto che la Wagner possa tornare ad avere un ruolo in Ucraina“.
Evgenij Prigozhin è solamente l’ultimo della lista dei nemici di Vladimir Putin. Dal passato fino ad oggi sono stati fatti fuori personaggi russi come: Boris Nemtsov, ex vice primo ministro, ucciso a 55 anni nel 2015 con un colpo di pistola mentre camminava su un ponte di Mosca a pochi passi dal Cremlino. Nel 2006 venne avvelenato Alexander Litvinenko, ex ufficiale del Kgb. Il 7 ottobre del 2006 venne uccisa la reporter di Novaya Gazeta Anna Politkovskaya. La magistratura russa indagò Boris Berezovsky, trovato impiccato nella sua casa di Sunninghill. Anche un’altra giornalista come Anastasia Baburova venne assassinata nel gennaio 2009 insieme all’avvocato difensore dei diritti umani Stanislav Markelov a Mosca. Anche Navalny è stato avvelenato ed in questo momento si trovare nel carcere russo.