Stupro gruppo Palermo, arrivano importanti novità in merito alla posizione dell’unico minorenne (all’epoca dei fatti): la decisione del giudice
Una città, una comunità, un Paese intero ancora sconvolto per la vicenda che ha visto come protagonista una ragazzina di 19 anni a Palermo. La stessa che, tra la sera del 6 e 7 luglio, è stata violentata sessualmente, picchiata, denigrata ed umiliata da un branco di mostri. Un gruppo di ragazzi dai 17 ai 22 anni. Prima, però, l’hanno fatta ubriacare e poi farla fumare uno spinello. Gli stessi che non hanno avuto alcuna pietà di lei. Dopo aver compiuto i loro atti orribili, l’hanno lasciata a terra in lacrime. Poi se ne sono andati in rosticceria a cenare. Come se nulla fosse successo.
In questa vicenda, tra gli indagati, spunta anche un minorenne. All’epoca dei fatti visto che, poco dopo, ha compiuto la maggiore età. Ed è proprio di lui che parliamo visto che arrivano degli importanti aggiornamenti sul suo conto e, soprattutto, sulla sua posizione. Una decisione ufficiale quella del giudice che è arrivata proprio negli ultimi minuti. A riportare il tutto ci ha pensato direttamente l’agenzia di stampa ‘Ansa’ che ha fornito ulteriori dettagli in merito.
Si aprono nuovamente le porte del carcere per il minorenne accusato, insieme ad altri sei indagati, di aver violentato sessualmente e fisicamente una ragazzina di 19 anni, all’interno del Foro Italico, in un cantiere abbandonato. Dai filmati, scambiati tra i cellulari (ripresa dall’amico di lei che ha organizzato questa trappola), sin intravede anche la presenza del minorenne. Secondo quanto riportato dagli ultimi aggiornamenti pare che si tratterebbe di un aggravamento della misura cautelare che nei giorni scorsi che il Gip gli aveva revocato. Tanto da affidarlo, in precedenza, ad una comunità.
In un primo momento si era parlato che il giovane avesse compiuto una “rivisitazione critica” del suo comportamento. Contro il provvedimento di scarcerazione aveva presentato ricorso la Procura per i minorenni. Nel frattempo proprio quest’ultima. che in un primo momento aveva impugnato la scarcerazione, ha chiesto l’aggravamento della misura cautelare a un gip diverso da quello che aveva disposto la liberazione del minore. Non è finita qui visto che, in merito alle ultime indagini, sono emersi nuovi dettagli che aggraverebbero ulteriormente la sua posizione. Proprio come quella del resto degli indagati che, man mano, stanno confessando la loro colpa.