Il generale Figliuolo in un’intervista al ‘Corriere della Sera’: “Sarà una ripartenza veloce. Pianificati i risarcimenti, ecco tutti i tempi”.
I territori alluvionati nei mesi scorsi sono pronti a ripartire. Ad annunciarlo è il generale Figliuolo in un’intervista al Corriere della Sera. Il commissario ha garantito che il ritorno alla normalità “sarà in tempi brevi anche se nel rispetto della dei principi della buona amministrazione. Il governo ha stanziato da subito 4,5 miliardi di euro, di questi 2,8 sono a disposizione della struttura gestita da me“.
Sulle tempistiche Figliulo non ha dubbi: “Dipendono dalla portata del danno che i territori hanno subito e dalla stabilità delle frane, visto che alcune sono ancora in movimento. In alcune zone ci vorrà qualche mese in più ed è giusto saperlo, ma non è colpa di risorse o volontà. Quelle ci sono“.
La nomina di Figliuolo ha fatto (in parte) discutere considerando che dal Pd spingevano per avere Bonaccini come commissario. Alla fine la scelta è caduta sul generale, che in questa intervista ha parlato anche del rapporto con il governatore dell’Emilia Romagna: “Con lui, come Giani e Acquaroli, c’è un confronto quotidiano costruttivo. Il nostro rapporto è molto solido e risale alla mia avventura da commissario alla campagna vaccinale“.
“Perché non sono andato a Bologna? Era una riunione tecnica alla quale ha preso parte il direttore operativo della struttura personale tecnico della Regione, delle province dei soggetti attuator degli enti interessati“, ha sottolineato ancora il generale spegnendo le polemiche.
Figliulo in questa intervista si è soffermato anche sulle priorità di questa emergenza: “Per prima cosa dobbiamo pagare i lavori svolti in somma urgenza. Questo deve avvenire perché sono presenti anche dei Comuni piccoli, che più di altri hanno assolutamente bisogno di essere ristorati per le spese fatte“.
“Poi analizzeremo tutti i dati – ha aggiunto ancora il generale – per rimborsare famiglie e imprese. Inoltre, tutti i cantieri aperti per i lavori in somma urgenza vanno portati a termine. Successivamente bisogna dedicarsi ai lavori urgenti e poi pensare ai progetti di lungo periodo, cioè i piani speciali“.