Reddito di cittadinanza, in arrivo altri messaggi direttamente dall’Inps per i percettori: non mancano le polemiche
Altri messaggi in arrivo da parte dell’Inps. Nel mirino altrettanti percettori che ancora usufruiscono del sussidio dello Stato. Ancora per qualche giorno visto che, per 32.850 persone, verrà indetto lo “stop” al Reddito di Cittadinanza. In particolar modo quelli che sono considerati attualmente “occupabili” (quelli senza componenti disabili, minori o over 60 in famiglia e non presi in carico dai servizi sociali). Il loro assegno verrà sospeso direttamente a partire dal primo giorno di settembre dopo la fruizione di sette mesi di questo anno.
Nelle prossime ore sarà inviato proprio questo tipo di messaggio: “Gentile utente, il 31 agosto terminerà il suo periodo di fruizione del Rdc. Dal primo settembre parte la nuova misura Supporto Formazione e Lavoro. Info e Faq sui siti Inps e Ministero Lavoro“. Proprio come è successo un mese fa. Lo stesso testo. Non sono assolutamente mancate le polemiche da parte degli stessi percettori che hanno manifestato il loro dissenso su questa decisione attuata dal governo Meloni. Non è da escludere neanche che possano esserci proteste, in piazza e sotto le sedi dell’Inps, come si sono verificate in queste ultime settimane.
Non è finita qui visto che, dal mese di settembre fino ad arrivare a quello di dicembre, saranno in arrivo altri 40mila messaggi. Questo è quanto annunciato da parte del numero uno della comunicazione dell’Inps. Diego De Felice. Lo steso che ha comunicato l’imminente arrivo del messaggio nei confronti delle 32.850 persone.
La legge, in questi casi, parla molto chiaro: ovvero che si prevede la cessazione del Reddito di cittadinanza dopo 7 mensilità nel 2023 nel caso di famiglie che non hanno tra i loro componenti minori, disabili o over 60 e che non sono in situazione di disagio sociale accertato. In totale saranno quasi 240mila i nuclei ai quali verrà comunicata la sospensione del Reddito di cittadinanza. Questa la decisione attuata dall’attuale governo, dopo che nel 2019 il Movimento 5 Stelle ha spinto fortemente per questo sussidio.